Un convegno su Giuseppe Partini e la sede ottocentesca del Monte dei Paschi

Di Redazione | 25 Novembre 2017 alle 17:20

Un convegno su Giuseppe Partini e la sede ottocentesca del Monte dei Paschi

A 120 anni dall’inaugurazione della Sala della Deputazione progettata dall’architetto senese la Banca lo ha ricordato con un convegno dedicato al suo lavoro e alle sue opere

“Giuseppe Partini: Siena e la sede ottocentesca del Monte dei Paschi”, è questo il titolo del convegno ospitato in Rocca Salimbeni e voluto da Banca Mps per ricordare e analizzare la figura del grande architetto senese Giuseppe Partini e il suo ruolo per la città di Siena e, soprattutto, per il Monte dei Paschi. Un pomeriggio di studi e di approfondimento che ha rappresentato anche l’occasione per la presentazione ufficiale della Sala delle adunanze della Deputazione Amministratrice del Monte dei Paschi (fine XIX sec.), progettata da Partini e recentemente restaurata al primo piano della Torre della Dogana nella sede storica. Un autentico capolavoro per arredo e decorazioni, frutto della maestria dei migliori artisti-artigiani senesi  dell’intaglio del legno, voluta dalla stessa Deputazione per accogliere le sue sedute e inaugurata il 24 novembre 1897.

 

Angelo Barbarulo, vice direttore generale vicario di Banca Mps, ha aperto l’incontro, organizzato in collaborazione con l’Università di Siena, rappresentata dal rettore Francesco Frati, e con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto ed Arezzo, per cui è intervenuta la soprintendente Anna Di Bene. L’evento culturale è nato dalla volontà di creare un’opportunità di riflessione su un artista che ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione dell’immagine architettonica di Siena giunta fino ai giorni nostri e, nello specifico, sulla grande opera di ristrutturazione della sede storica commissionata dalla Banca che ha lasciato traccia indelebile nella città. L’attuale aspetto di Rocca Salimbeni, con i suoi tre palazzi – Tantucci, Salimbeni, Spannocchi – e della piazza antistante sono infatti frutto del genio artistico di Giuseppe Partini che ha saputo realizzare una quinta scenica unica, decisamente affascinante, mediante demolizioni e ricostruzioni in stile e un connubio di forme manieriste, gotiche e rinascimentali.

 

La prima sessione del convegno, moderata da Gabriella Piccinni, direttrice del Dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali dell’Università di Siena, ha offerto un inquadramento storico della società senese del XIX secolo, una realtà attenta alla modernità industriale ma con un legame particolare al glorioso passato, anche in ambito artistico. Giuliano Catoni dell’Università di Siena ha inserito in questo contesto lo storico rapporto tra Banca Monte dei Paschi e la città, mentre Guido Vittorio Zucconi dell’Istituto universitario di architettura di Venezia ha descritto la figura di Giuseppe Partini all’interno dello storicismo architettonico nell’Italia della seconda metà dell’Ottocento. Il ruolo del Partini è stato sviscerato da Fabio Gabbrielli dell’Università di Siena, che ha mostrato nei dettagli l’ideazione di piazza Salimbeni e il restauro ottocentesco della Rocca. Nella seconda sessione, Roberto Barzanti, Archintronato dell’Accademia senese degli Intronati, ha presentato l’intervento di Bernardina Sani dell’Università di Siena che ha portato l’attenzione sulla realtà museale senese dell’epoca, mettendo in risalto il ruolo della Galleria Succursale dell’Istituto di Belle Arti ospitata dal Monte dei Paschi in Palazzo Spannocchi, e l’approfondimento di Marco Pierini della Galleria Nazionale dell’Umbria su Giuseppe Partini, Tito Sarrocchi e l’ambiente artistico locale. Marco Giamello dell’Università di Siena ha poi illustrato il dettaglio dei materiali lapidei utilizzati nella ristrutturazione ottocentesca di Piazza Salimbeni, mentre Francesca Ceccherini si è concentrata sulla decorazione pittorica nella sede storica, concludendo con la descrizione dell’arredo della Sala della Deputazione, nel 120° anno dalla sua inaugurazione, un progetto in cui lo splendore e la cura di ogni dettaglio ha dato origine ad un’opera memorabile a riconferma dell’antica tradizione dell’intaglio e della scultura in legno, da secoli orgoglio della città di Siena.

 

I lavori del convegno hanno portato a sottolineare la figura di Partini che rappresenta una delle personalità più interessanti tra i grandi innovatori in tema architettonico, senesi e non, del XIX secolo, da inquadrare in quello storicismo architettonico di chiave ‘purista’ che ebbe in Siena uno dei centri più rappresentativi a livello nazionale.

 



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