È alta la temperatura all’Università degli studi di Siena davanti all’ufficio del Rettore Roberto Di Pietra già dalle prime ore della mattina a seguito della decisione di sospendere le elezioni delle Rappresentanze Studentesche per il biennio 2025-2026 in programma dal 26 al 28 novembre.
Una presa d’atto che ha scatenato la rabbia di alcuni studenti che hanno chiesto un confronto tra Ateneo e associazioni e liste ammesse al voto. Alla base delle ragioni di questo congelamento del voto, secondo una comunicazione pervenuta direttamente dal Rettore, ci sarebbero delle segnalazioni su gravi comportamenti che possono aver turbato il regolare svolgimento delle votazioni.
Atti di coercizione fisica che sarebbero pervenute agli organi di Ateneo e alla Commissione Elettorale da cui prendono tutti le distanze, perché rappresentano un ostacolo all’espressione democratica al voto, ma gli studenti di Cravos non hanno accettato la decisione imperativa del Rettore senza prima una spiegazione e un confronto.
Il Rettore Di Pietra questa mattina non era presente e a mediare sono stati altri dirigenti universitari come la Direttrice dell’Ateneo Beatrice Sassi, ma la decisione dell’Ateneo resta quella, nonostante la richiesta di un passo indietro da parte di Cravos, come quello di riaprire una finestra per terminare il voto e dare la possibilità a chi si è sentito obbligato a votare di poterlo modificare. Sulla stessa linea di Cravos è anche Gioventù Universitaria che non condivide la scelta del Rettore.
Mentre a sposare e probabilmente a segnalare il fatto sarebbe stata l’Associazione Link Siena che sui propri canali social ha denunciato le pressioni che avrebbero subito gli studenti in questi giorni nei luoghi di aggregazione come mense, biblioteche, residenze e aule studio. Una sospensione del voto che si trascinerebbe dietro faide tra associazioni studentesche che potrebbe portare ad un rinvio dell’elezione o addirittura ad un annullamento.
