“La violenza sulle donne come crimine internazionale. La storia e il diritto” è il titolo della tavola rotonda coordinata dal Dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali dell’Università degli Studi di Siena che vuole porre al centro della discussione tra esperti di storia, studenti e comuni cittadini del mondo la figura della donna troppo spesso vittima “privilegiata” nei periodi di guerra.
“Abbiamo pensato, siccome avevamo in progetto anche di ragionare su questo tema enorme degli stupri di guerra e del bisogno che siano riconosciuti come crimine internazionale, di virarli e raccontarli in questa vigilia della Festa della donna – spiega l’iniziativa la professoressa emerita UniSi Gabriella Piccinni -. È vero che l’8 marzo dovrebbe essere un momento più festivo, mentre questa è una cosa tragica però che si lega ad un’attualità così sconvolgente, ancorché abbia radici molto antiche”.
A coordinare questa iniziativa oltre la professoressa emerita Gabriella Piccinni e anche la professoressa Roberta Mucciarelli, che ha spiegato come questo incontro si inserisca nell’ambito delle iniziative promosse dall’Università per la giornata dell’8 marzo, rappresentando la quarta iniziativa del seminario permanente “Capire la guerra. Pensare la pace. Contro la paralisi del pensiero”.
“Si può parlare di guerra per molti motivi, ma il gruppo di lavoro che si è costituito e che rappresento ha deciso di prendere la parola subito dopo gli avvenimenti del 7 ottobre – afferma la professoressa di storia medievale UniSi Roberta Mucciarelli -. Non è un caso che infatti la nostra prima iniziativa è stata “Una finestra su Gaza” il 20 novembre che ha dato avvio a questo percorso di riflessione e di analisi della guerra, perché dobbiamo capire la guerra per poter pensare alla pace”.
L’evento fa parte del progetto di eccellenza SOPaC , Sostenibilità e Occupabilità nel Patrimonio Culturale e alla cui realizzazione ha partecipato la rete di studenti UniSi dell’Associazione studentesca Aula 1240.
“È una tematica che a noi fortunatamente e non solo a noi sta particolarmente a cuore – racconta la sua esperienza Benedetto Messina, componente dell’Associazione culturale studentesca Aula 1240 -. È già da almeno 3 anni che cerchiamo di proporre più iniziative l’anno, con il fulcro il 25 novembre, ma cerchiamo di affrontare questa tematica durante tutto l’anno. È un filo rosso che guida un po’ tutte le nostre iniziative per una settimana come questa, di preparazione alla Giornata Internazionale della Donna, credo che appunto sia importante far sentire che ci siamo, e ragionare seriamente sull’argomento per capire un po’ dove siamo e quanto c’è da fare, che penso sia ancora più importante”.