Unistrasi, il 28 Giugno l'elezione del nuovo Rettore Tomaso Montanari

Il professor Montanari è l'unico candidato. Entrerà in carica il 9 ottobre e la manterrà per il sessennio accademico 2021-2027

Di Redazione | 4 Giugno 2021 alle 12:39

Unistrasi, il 28 Giugno l'elezione del nuovo Rettore Tomaso Montanari

L’Università per Stranieri di Siena ha indetto le elezioni per il nuovo Rettore, che si terranno con voto a distanza lunedì 28 giugno. Le eventuali votazioni successive sono previste per martedì 29 e mercoledì 30 giugno. Ai sensi dello Statuto, hanno diritto di voto i professori di prima e seconda fascia, i ricercatori a tempo indeterminato e determinato, i docenti incaricati stabilizzati, il personale tecnico-amministrativo, i collaboratori esperti linguistici e i docenti di lingua italiana. Per la prima volta partecipano alle elezioni anche gli assegnisti, i dottorandi di ricerca e tutti gli studenti regolarmente iscritti, così che il numero degli aventi diritto al voto supererà i 2.500.

Il prof. Tomaso Montanari presenterà la sua candidatura al personale dell’Ateneo martedì 8 giugno, in Aula Magna, all’Assemblea della Comunità Universitaria.

Tomaso Montanari, nato a Firenze nel 1971, ha studiato alla Scuola Normale di Pisa. È professore ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università per Stranieri di Siena, dopo aver insegnato nell’Università di Napoli Federico II, all’Università di Roma Tor Vergata e all’Università della Tuscia. È stato presidente di Libertà e Giustizia. Ha vinto il Premio Giorgio Bassani di Italia Nostra per il giornalismo in difesa del patrimonio culturale. Ha ricevuto dal Presidente della Repubblica l’onorificenza di Commendatore «per il suo impegno a difesa del nostro patrimonio». È presidente del Comitato tecnico scientifico per le Belle Arti del Ministero per i beni Culturali, e membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali. È membro dei comitati scientifici degli Uffizi a Firenze, e dei Girolamini a Napoli. È presidente onorario dell’Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli, e socio corrispondente dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti. Scrive sul «Fatto Quotidiano» e sul «Venerdì di Repubblica».

L’attuale Rettore Pietro Cataldi ha sottolineato “l’alto valore democratico di questo passaggio, che radica nella scelta dell’intera comunità universitaria il ruolo più carico di responsabilità e di potere”, e si è detto “particolarmente soddisfatto che si sia candidato un collega di alto prestigio culturale e di appassionata capacità anche umana di coinvolgersi nelle maggiori questioni dei nostri tempi: la giustizia sociale, l’ambiente, i diritti dei più fragili (a partire dai migranti), il patrimonio culturale”. Ritiene che sarà così possibile “proteggere e allargare la missione dell’Ateneo, nella sua funzione di ponte fra lingue, esperienze, culture. Le radici anche senesi e la proiezione cosmopolita del futuro rettore sembrano infatti incarnare l’identità specifica dell’Università per Stranieri”.

Il prof. Tomaso Montanari ha dichiarato: «Vorrei provare a restituire almeno qualcosa del moltissimo che ho avuto dall’università. Propongo alla Stranieri un governo visibilmente plurale, collegiale e paritario per genere. Vorrei che nel prossimo sessennio fosse tangibile il nostro essere un servizio pubblico, che ha come scopo ultimo la formazione della persona umana. La bussola sarà l’eguaglianza: che si deve realizzare a tutela delle differenze (a partire da quelle di genere) e in opposizione alle disuguaglianze. E dunque – per non fare che un esempio – un’università che si dedichi, ancora di più e sempre più intensamente, a studiare gli stranieri in Italia: la lingua e la condizione culturale dei migranti, dei nuovi italiani. Proprio le università – e la nostra per prima, nelle sue piccole dimensioni e nella sua grande generosità – possono dimostrare concretamente che far incontrare le culture, mediarle, tradurle, comporle non significa perderle, ma renderle feconde. E, in questo, Siena ha un messaggio speciale da dare al mondo. Il rapporto tutto senese tra l’appartenenza alla piccola patria della contrada e l’appartenenza alla città – due appartenenze che non si negano, ma anzi si rafforzano a vicenda – è il frutto di una abitudine secolare a intrecciare identità e diversità, costruendo uno spazio comune senza perdere se stessi»

Il nuovo Rettore entrerà in carica il 9 ottobre e sarà in carica per il sessennio accademico 2021-2027.



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