Mercoledì 8 marzo alle ore 17 nell’Aula Magna Virginia Woolf in piazza Carlo Rosselli l’Università per Stranieri di Siena dedicherà un pomeriggio al tema “Donna Vita Libertà. Otto marzo per le donne iraniane”.
“Come presidente del CUG dell’Università per Stranieri di Siena”, dichiara la prof.ssa Tiziana de Rogatis, “sono orgogliosa di annunciare insieme al rettore Tomaso Montanari che il mio Ateneo ha deciso di celebrare l’otto marzo con un dibattito/concerto, dedicato al movimento delle donne iraniane e alla loro rivoluzione. Questo nostro pomeriggio prende il nome dallo slogan “Donna Vita Libertà” (“Zan Zandegi Azadi”), scandito in questi mesi nelle piazze di tutto l’Iran contro il sistema patriarcale che opprime il Paese da 44 anni. Il nostro omaggio alla libera creatività di questo popolo, finalmente svincolato dalla paura, sarà inaugurato dall’attivista Sanaz Partow cui seguiranno le musiche dei BowLand”.
L’Iran è oggi la storia di migliaia di giovani studentesse e studenti che in seguito alla morte della ventiduenne Masha Amini stanno facendo delle loro università uno spazio di lotta eroica al patriarcato. Amini – arrestata a Teheran dalla Polizia Morale del regime teocratico iraniano il 16 settembre 2022, per avere indossato in modo scorretto il velo – è stata picchiata fino al trauma cranico e al coma. In seguito alla sua morte, in questi cinque mesi e mezzo, cinquecentoventicinque persone sono state uccise negli scontri mentre i Tribunali di Stato ne hanno impiccate quattro nelle pubbliche piazze. Altre ventimila risultano intanto arrestate.
L’Iran è anche figura di una tendenza geopolitica al ritorno della violenza sulle donne. Negli ultimi decenni, innumerevoli focolai di reazione arcaica si sono riaccesi nel mondo, in modi drammatici e conclamati (come nel caso dell’Afghanistan) o più trasversali e subdoli (come nel caso delle legislazioni antiabortiste che stanno passando in larga parte del mondo Occidentale).
Contro queste forze primordialiste, sta emergendo tuttavia un segno globale del femminile e del suo antagonismo, che lo slogan scandito in tutte le piazze iraniane incarna in modo esemplare: donna vita libertà. Attraverso questo slogan, l’Università per Stranieri di Siena vuole celebrare l’otto marzo in uno spazio ibrido e libero, abitato da quattro voci iraniane. Il pomeriggio dell’otto marzo sarà infatti aperto dalle parole di lotta della attivista Sanaz Partow e sarà seguito dalle parole in musica, in transito e traduzione del trio dei BowLand. L’otto marzo e sempre, donna vita libertà.
Sanaz Partow è una architetta, nata a Fiesole e vissuta a Shiraz (Iran), che risiede a Firenze da circa venti anni. Partow è legata ad una numerosa comunità iraniana composta nel capoluogo toscano da 1700 persone, in larga parte studenti. L’attivista fa parte del movimento “Donna vita libertà” ed è intervenuta in numerose occasioni pubbliche contro il regime teocratico e in sostegno della protesta iraniana e della sua forza condivisa da donne e uomini del suo Paese.
I BowLand sono un gruppo musicale composto da Saeed Aman, Pejman Fani e Leila Mostofi, due ragazzi e una ragazza iraniani. I Bowland si sono conosciuti a Teheran e si sono poi trasferiti insieme a Firenze per frequentare l’Università. Nato nel 2015, il loro progetto musicale è una miscela sonora di atmosfere e suoni fluttuanti, sound evocativi, cui si aggiungono voci eteree e ritmi squisitamente groove. BowLand è un progetto stratificato, composto da una miscela di diversi elementi artistici: le note, la voce e la grafica.
L’evento è organizzato dalle professoresse Tiziana de Rogatis e Daniela Brogi, dal CUG Unistrasi in collaborazione con la rassegna di ateneo “Suoni e colori del mondo” ha il patrocinio della Provincia di Siena e fa parte delle iniziative del cartellone provinciale 8 marzo.