Si chiama “Lungo il corso del Paglia” il seminario internazionale organizzato dall’Università per Stranieri di Siena che prende il nome dal fiume che attraversa tre Regioni: Toscana, Lazio e Umbria. Un territorio considerato marginale nel patrimonio archeologico ma che unisce tradizioni e scuole diverse e che, attraverso l’acqua, vuole raccontare come si fa archeologia proprio lungo il corso di un fiume al centro dell’antica Etruria.
“Abbiamo pensato per la prima volta di riunire la Toscana, l’Umbria e il Lazio, tre territori frammentati, ma una sola valle – spiega il workshop il Professore UniStraSi Jacopo Tabolli -. Il corso del Fiume Paglia comincia in Toscana, dal Monte Amiata, attraversa il Lazio e poi raggiunge il Tevere nell’Umbria. Sono tre racconti diversi, lontani l’uno dall’altro, tre tradizioni di studi diversi, periodi cronologici diversi: si va dall’età del bronzo al Medioevo. Tanti studiosi, dall’Italia e da tutto il mondo, hanno risposto alla nostra chiamata e saranno qui per due giorni, oggi e domani, a confrontare scavi, ricerche, ricerche di archivi per descrivere effettivamente come questo fiume fosse un centro. Quello che noi oggi vediamo essere un margine era effettivamente nell’antichità il centro, il cuore pulsante d’Etruria”.
Presenti in prima linea le Soprintendenze competenti, quelle di Siena-Grosseto-Arezzo, dell’Umbria e di Viterbo-Etruria Meridionale vista la ricchezza di questo territorio ancora poco valorizzato e che conserva ancora molto da scoprire. Una presenza doppia per il Soprintendente di Siena Gabriele Nannetti anche per sottolineare come resti alta l’attenzione sul versante senese dove dovrebbe sorgere la Centrale Geotermica Val di Paglia su cui sia la Sovrintendenza di Siena sia il MIBAC sotto la guida dell’ex ministro Dario Franceschini avevano firmato la loro opposizione alla realizzazione dell’impianto.
” Noi dobbiamo essere presenti con un’operatività efficace anche nei confronti delle Amministrazioni locali, proprio perché siamo chiamati, oltre che a fare attività di tutela anche di ricerca e di valorizzazione di questi territori – dichiara il Soprintendente di Siena, Grosseto e Arezzo Gabriele Nannetti -. Ecco, questo è il motivo per cui anche oggi siamo qui a testimoniare la nostra vicinanza a un’iniziativa come questa. Noi continuiamo a portare avanti le attività di tutela – aggiunge Nannetti -. Questa centrale, così come è stata progettata, noi non l’avevamo condivisa. Il nostro ministero ha fatto opposizione, ora si apre uno scenario nuovo, dove noi comunque continueremo a svolgere al meglio quelle che sono le nostre attività”.