Università di Siena, al via domani il Festival dell'inclusione

Ospite d'onore Daniele Cassioli, il grande sciatore nautico paralimpico campione del mondo per ben 25 volte

Di Redazione | 2 Marzo 2021 alle 11:33

Università di Siena, al via domani il Festival dell'inclusione

Sarà Daniel Cassioli, il grande sciatore nautico paralimpico, campione del mondo per ben 25 volte, l’ospite che aprirà il Festival dell’inclusione, organizzato online dal Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell’Università di Siena. Domani, mercoledì 3 marzo, dalle ore 9,30, dialogherà con il campione, nello spazio che il Festival dedica allo sport insieme ai docenti e ai ricercatori universitari, il giornalista Francesco Caremani.

Al Festival parteciperanno anche Daniele Bonarini e Sara Borri, regista e psicologa della Poti Pictures, la prima casa di produzione cinematografica di carattere sociale, che realizza cortometraggi e lungometraggi coinvolgendo persone con disabilità. La Poti Pictures negli ultimi anni ha ottenuto premi e riconoscimenti anche in ambito internazionale e ha condotto una sperimentazione per l’inclusione sociale lanciando la prima scuola per attori adulti con disabilità intellettiva, il cui metodo di apprendimento è stato validato proprio dai ricercatori dell’Università di Siena. All’incontro interverrà anche la giornalista della Nazione Silvia Bardi.

Dopo lo sport e il cinema, il Festival dedicherà spazio anche al teatro con la partecipazione della cooperativa Diesis Teatrango, che vedrà Piero Cherici in dialogo con Giampiero Cesari, già direttore del Dipartimento di Salute mentale di Arezzo. Diesis Teatrango è impegnata in percorsi di teatro di comunità per favorire l’inclusione sociale, una cultura della convivenza e dell’incontro.

“Nelle strategie d’inclusione – spiegano le ricercatrici del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Siena Laura Occhini, Alessandra Romano e Nicolina Bosco – è sempre più necessario allargare la prospettiva oltre l’ambiente familiare, scolastico e lavorativo e creare network territoriali tra i vari soggetti coinvolti per superare lo schema assistenziale. Il festival dell’inclusione che abbiamo voluto promuovere si proietta in questa prospettiva: l’università diventa luogo di sperimentazione e spazio di confronto per quelle realtà che lavorano quotidianamente scommettendo sulla ricerca di nuovi modelli”.



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