La corte di appello di Firenze ha respinto tutte le istanze della magistratura di Siena
confermando la sentenza in primo grado per i 12 indagati nell’inchiesta sul “maxi buco” di bilancio all’Università di Siena, quando furono assolti con formula piena nel luglio 2016 dall’accusa di falso in atto pubblico. L’inchiesta vede l’Ateneo senese al centro di un’indagine durata oltre 3 anni che ha portato alla luce un ammanco da 200 milioni negli anni 2004-2007.
Il Collegio, nel respingere l’appello del Pubblico Ministero avverso la sentenza del 2016, l’ha riformata accogliendo di contro gli appelli per l’ex rettore Silvano Focardi e per l’ex direttore amministrativo Emilio Miccolis, che erano stati condannati in primo grado per abuso d’ufficio, revocando ai due le pene accessorie. Per Miccolis il tribunale ha dichiarato poi di non doversi procedere per un altro reato essendo sopraggiunta la prescrizione. Inammissibile invece l’appello del contabile Carlo Bruni, perché ha rinunciato all’appello sulla sentenza per prescrizione di primo grado, la Corte ha disposto di trasmettere alla Procura di Firenze le deposizioni di Interi e Santinelli, dipendenti dell’Università che dopo il patteggiamento in primo grado erano stati chiamati a testimoniare il 9 aprile nel corso della rinnovazione dell’istruttoria: saranno valutati gli estremi della falsa testimonianza.