Università di Siena, Dotta: "Mi candido a Rettore, ecco perchè"

Il professore scrive una lunga lettera alla comunità accademica per spiegare la sua scelta.

Di Redazione | 11 Aprile 2022 alle 17:45

Università di Siena, Dotta: "Mi candido a Rettore, ecco perchè"

Arriva la terza candidatura per il ruolo di Rettore dell’Università di Siena, dopo la professoressa Sonia Carmignani e il professor Roberto Di Pietra. E’ quella del professor Francesco Dotta, endocrinologo, docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Siena e direttore della Diabetologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Il professor Dotta ha annunciato, spiegandone i motivi, la sua candidatura in una lunga lettera indirizzata ai colleghi, agli studenti e al personale tecnico amministrativo dell’Ateneo senese. Ecco il testo.

“Care Colleghe e cari Colleghi
nei ruoli docente, tecnico ed amministrativo

Care Studentesse, cari Studenti

Mi rivolgo a Voi per condividere la mia decisione di candidarmi alla carica di Rettore dell’Università degli Studi di Siena per il mandato 2022-2028. Ho maturato questa decisione, con entusiasmo e senso di responsabilità, raccogliendo le sollecitazioni di colleghi e amici, consapevole del grande impegno che questa carica richiede.
Con la presentazione della mia candidatura, ho provveduto a rassegnare le mie dimissioni dalla carica di Delegato alla Sanità al Magnifico Rettore, che ringrazio per la fiducia che ha posto in me e per il supporto che non mi ha mai fatto mancare.

Non mi dilungo nel descriverVi il mio profilo accademico; mi limito a quanto segue: sono Ordinario di Endocrinologia, Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Neuroscienze e Delegato del Rettore alla Sanità. Presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese dirigo la UOC di Diabetologia e Malattie Metaboliche. Dal 2018 presiedo l’Osservatorio Regionale della Toscana per la formazione medico-specialistica. Dal 2013 al 2015 sono stato componente dell’ANVUR nel Gruppo di Lavoro sugli indicatori della Terza Missione, in qualità di referente nazionale per l’Area BioMedica. Dal 2018 presiedo uno dei Grant Review Committee della European Federation for the Study of Diabetes.
Faccio parte, con orgoglio, della comunità accademica del nostro Ateneo dal 2003, proveniente come Professore Associato di Endocrinologia dall’Università “La Sapienza” di Roma. Precedentemente, dopo essermi laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Endocrinologia all’Università La Sapienza, ho lavorato per alcuni anni negli Stati Uniti (Boston) presso la Harvard Medical School prima di fare ritorno a Roma. Negli anni trascorsi all’estero ho compreso quanto sia fondamentale far parte di una rete di solide collaborazioni scientifiche ed accademiche, un network che in questi anni ho stabilito e implementato con un crescente numero di istituzioni a livello internazionale, nazionale e regionale. Sono autore di oltre 200 pubblicazioni su riviste internazionali censite su banche dati riconosciute (Scopus; WOS), coordinando un gruppo di ricerca costantemente finanziato nell’ambito di bandi competitivi nazionali ed internazionali.

Ritengo innanzitutto doveroso condividere con Voi l’origine, il senso e la prospettiva della mia candidatura. Per convinzione personale, per carattere e per gli insegnamenti che ho ricevuto, gioco di squadra, rispetto reciproco, condivisione, mediazione e credibilità sono sempre stati punti irrinunciabili del mio stile di lavoro, che mi hanno accompagnato nel percorso accademico. Al contrario, ho sempre diffidato della politica muscolare, delle contrapposizioni frontali, delle battaglie contro “qualcosa” o, peggio ancora, contro “qualcuno”, che nuocciono sia a chi le subisce che a chi le mette in atto.

Delineare oggi una visione del futuro del nostro Ateneo, con i suoi oltre 780 anni di storia, richiede una progettazione partecipata, significa definire obiettivi strategici, capaci di guidare l’elaborazione di politiche rilevanti, non solo per la nostra Comunità Accademica, ma anche per il nostro territorio e più in generale per il Paese. Negli ultimi anni il nostro Ateneo ha perseguito, con successo, un rilancio che si è dimostrato sostenibile nel tempo, consolidando e migliorando la propria posizione nei rankings internazionali. Sono adesso maturate le condizioni per un rilancio più vigoroso e che pertanto deve prevedere il coinvolgimento attivo di tutta la Comunità Academica.

Le elezioni del nuovo Rettore avvengono infatti in un momento particolare per il sistema universitario che, dopo anni di sotto-finanziamento con contrazione e depauperamento di tutte le risorse, a partire da quelle umane, sembra trovarsi di fronte ad un’inversione di tendenza. Gli Enti governativi stanno finalmente realizzando quanto sia strategico per l’intero sistema-paese investire nell’Università, destinando importanti risorse, sia nell’ultima Legge di Bilancio che nell’ambito delle iniziative del PNRR.

Risulta quindi fondamentale essere in grado, sin da ora, di intercettare tali finanziamenti attraverso una definizione chiara e condivisa degli obiettivi, una programmazione strategica delle attività ed un’idonea pianificazione dell’utilizzo delle risorse. Serviranno pragmatismo, forte coordinamento e condivisione delle scelte per accedere ai finanziamenti; e servirà riequilibrare il coinvolgimento di tutti anche di chi non beneficerà direttamente dei finanziamenti, che premiano soprattutto la ricerca applicata.

Le parole-chiave di tutto questo dovranno essere: collegialità responsabile, certezza delle regole, trasparenza, superamento dell’autoreferenzialità, equa valutazione, pari opportunità, sostenibilità.

Le Persone: la risorsa più importante.
Il Capitale Umano, il bene più prezioso del nostro Ateneo, va valorizzato e sostenuto con forza, favorendone l’avanzamento professionale, la qualificazione ed il ricambio generazionale. Le attese di avanzamento e crescita professionale dei colleghi impegnati nella ricerca, nella didattica e nel supporto tecnico-amministrativo vanno garantite e al tempo stesso coniugate con il reclutamento di nuovi professionisti.
Le misure adottate dal governo per il rilancio e la competitività del sistema della formazione superiore hanno incrementato notevolmente (da 250 milioni per il 2022 fino a 865 milioni a decorrere dal 2026) il Fondo di Finanziamento Ordinario, prevedendo risorse significative per piani straordinari per Professori Ordinari, Associati, per il reclutamento di RTDB e a favore del Personale Tecnico-Amministrativo. Dovremo essere all’altezza di ottenere ed utilizzare al meglio tali risorse, senza ricorrere a facili promesse, ma rinforzando un clima di fiducia, prendendo le decisioni necessarie che devono essere frutto di un lavoro comune.

Un Ateneo che persegue obiettivi di innovazione e qualità deve prevedere un coinvolgimento attivo delle studentesse, degli studenti e delle loro rappresentanze, favorendo il loro ruolo propositivo. La centralità dello studente dovrà rappresentare un elemento cruciale in una progettazione didattica, che favorisca la promozione di competenze trasversali e linguistiche, l’opportunità di tirocini e di ulteriori esperienze formative, anche in ambito internazionale. La comunità studentesca deve essere coinvolta attivamente nell’elaborazioni di soluzioni innovative, non solo nella Didattica, ma anche nella Ricerca e nelle attività di Terza Missione.

La centralità dei Dipartimenti. Il sistema Dipartimentale va consolidato e sostenuto, ad esempio prendendo in considerazione una modifica statutaria che preveda la presenza di tutti i Direttori di Dipartimento quali membri del Senato Accademico, garantendo in ogni caso l’equilibrio tra le varie Aree Scientifiche. L’istituzione, di una cabina di regia inter-dipartimentale, di un Collegio dei Direttori di Dipartimento, come organo consultivo per il Rettore e per gli altri Organi dell’Ateneo, potrebbe rappresentare un importante punto di raccordo tra le politiche dipartimentali ed inter-dipartimentali, nell’ambito della Didattica, della Ricerca e delle attività di Terza Missione.

Semplificare per lavorare meglio: Lo Statuto ed i Regolamenti del nostro Ateneo hanno bisogno di una significativa manutenzione. L’insieme delle regole che governano i diritti, i doveri e i comportamenti della comunità accademica ha raggiunto una complessità decisamente eccessiva: i troppi regolamenti, che si sono stratificati negli anni, rischiano di disorientare chi li deve applicare, con il conseguente rallentamento di gran parte dei procedimenti.
Occorre una semplificazione di tutti i processi amministrativi, e in particolare di quelli che coinvolgono più aree dell’Ateneo, una più ampia condivisione delle buone pratiche, una crescente flessibilità nei processi, un deciso sforzo verso la digitalizzazione.
Il Personale Tecnico-Amministrativo deve ritrovare motivazione, obiettivo da perseguire con decisione, anche grazie alle nuove risorse disponibili nella Legge di Bilancio, che permetterà finalmente Progressioni Economiche Verticali; parallelamente dovranno essere rese più snelle e fruibili le PEO così come l’utilizzo della premialità proveniente dal conto terzi a vantaggio del PTA.

Il ruolo centrale della ricerca e della Terza Missione
La ricerca accademica rappresenta il cuore dell’innovazione e dello sviluppo di un paese.
È necessario uno sforzo indirizzato a valorizzare e sostenere con pari rilevanza strategica tutti gli ambiti, da quello della ricerca fondamentale e di base a quello della ricerca applicata e a sostegno dei processi di innovazione e di trasferimento tecnologico, offrendo eque opportunità a tutti i ricercatori del nostro Ateneo, sulla base della definizione di chiari criteri di valutazione ex-post e di premialità per la valorizzazione dei risultati perseguiti e dell’impegno profuso.
Una ricerca moderna non può prescindere da una valorizzazione dell’approccio trans-disciplinare, anche mediante chiari piani di investimento finalizzati alla creazione di una solida Infrastruttura di Ricerca, come piattaforma tecnologica condivisa e diffusa, disponibile e a servizio di tutti, con riferimento ai tre diversi ambiti delle scienze dure e dell’ingegneria, delle scienze della vita e delle scienze umanistiche e sociali. I laboratori necessitano di maggiori spazi, vanno aggiornati nell’organizzazione e nella dotazione e, soprattutto, vanno resi disponibili a tutta la comunità accademica. A tale riguardo risulta fondamentale rafforzare le sinergie già in atto con altre istituzioni pubbliche e private che operano nel nostro territorio, a cominciare dalla Fondazione Toscana Life Sciences.

Un aspetto specifico dovrà riguardare la valorizzazione della ricerca biomedica e delle scienze della vita, svolta anche in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, caratterizzata sempre più da un approccio clinico-traslazionale, prevedendo nuove soluzioni organizzative o comunque favorendo la partecipazione ed il ruolo del nostro Ateneo nelle iniziative del Distretto Toscano Scienze della Vita.
Naturalmente, la realizzazione di tali obiettivi non può prescindere da un grande rafforzamento dell’Ufficio Ricerca, dotandolo ulteriormente di personale altamente qualificato che supporti la partecipazione in modo efficace a bandi competitivi, implementando il supporto allo scouting e alla progettazione, così come è necessario semplificare le procedure di contrattazione e rendicontazione.
La Terza Missione rappresenta l’amplificatore dei risultati delle attività dell’Ateneo. Incisive strategie di comunicazione dovranno essere destinate a favorire il dialogo con il pubblico, per attrarre l’attenzione sui risultati nella ricerca e della didattica svolte nel nostro Ateneo. Comunicare all’esterno significa anche avvicinare la nostra Università al territorio, alle scuole, alle imprese, alle istituzioni, favorendo lo sviluppo di innovazione sociale e la creazione di nuovi spazi e forme di inclusione.

Il programma dettagliato che intendo mettere in atto verrà costruito, con il contributo di Tutte e di Tutti, nella mia pagina web: www.francescodotta.it che sarà accessibile a partire dai prossimi giorni e nella quale troverete anche il mio Curriculum, presentato in modo sintetico ma sufficientemente dettagliato, per una Vostra valutazione.

Concludo ringraziandoVi sin da ora per il sostegno che mi darete con le Vostre idee, con le Vostre proposte, con la Vostra competenza e con il Vostro supporto. Nelle prossime settimane avremo numerose occasioni d’incontrarci, di persona, con i Vostri gruppi di ricerca e con i Vostri Dipartimenti”.



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