Università di Siena, Frati: "Grazie a Mattarella per aver difeso la scienza. Rappresento una comunità coesa"

Il rettore, alla sua ultima apertura dell'anno accademico, ha ringraziato il Presidente della Repubblica per la sua difesa della scienza sul tema vaccini e Covid, e ha rivendicato i risultati e gli sforzi dell'Ateneo nonostante la pandemia. Il ruolo di Siena nel campo della scienza della vita

Di Redazione | 15 Novembre 2021 alle 12:04

Si apre il 781esimo anno accademico dell’Università di Siena. Una cerimonia speciale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ad aprire la cerimonia nella cripta di San Francesco è stato il Rettore Francesco Frati, che si appresta a terminare il suo mandato ed ha aperto il suo ultimo anno accademico con un momento particolarmente gratificante. Il Rettore ha ringraziato in primis Mattarella – che aveva preso posizione nei giorni scorsi – per la difesa della scienza nell’ambito della lotta al Covid e sul fronte vaccini, contro negazionismi e no vax. Per Frati il vaccino è un “innocuo gesto” che salva chi non può difendersi. Il Rettore ha lodato la capacità della comunità universitaria di mantenere responsabilità e disciplina durante la pandemia, nel rispetto e nella difesa anche degli altri. “Orgoglioso di rappresentare una comunità coesa” ha rimarcato in conclusione del suo discorso.

Frati, nel ripercorrere la storia dell’ateneo, ha rivendicato l’impegno e il lavoro svolto anche durante la pandemia, che ha permesso di garantire il servizio e di non rallentare l’iter di studio e le lauree. I laureati 2020 e 2021 non sono risultati inferiori al 2019, anzi, ha sottolineato Frati, “le immatricolazioni tengono e crescono”. Il rettore ha poi celebrato l’Università di Siena come comunità aperta, con un grande numero di fuori sede, che mostra attenzione a studenti con disabilità, ed è corsa in aiuto agli studenti afghani dopo il dramma del ritorno al potere dei Talebani, “grazie alle integrate sinergie cittadine”

Non poteva mancare il riferimento a Siena terra di vaccini e farmaci innovativi, fin dai tempi di Achille Sclavo. “Il campo delle scienze della vita ci rende protagonisti in campo internazionale” ha detto Frati, “dobbiamo consolidare questo ruolo”. Con un occhio al futuro, pensando al Pnrr: “E’ un grande onore la presenza del Presidente alla nostra cerimonia – ha detto il rettore Francesco Frati – . Proprio ora che, dopo venti mesi nei quali abbiamo lavorato più sull’emergenza che sulla programmazione, si apre un periodo nel quale all’auspicato ritorno alla normalità sembra corrispondere la disponibilità di rilevanti risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la formazione e la ricerca e, soprattutto, per creare una nuova generazione di ricercatrici e ricercatori. Siamo impegnati a costruire le migliori progettualità possibili, così da trasformare l’impegno economico dell’Europa e del Governo in risultati concreti, in particolare sui processi di transizione digitale ed ecologica”.

Dopo aver parlato dell’efficacia della collaborazione nelle attività di ricerca, il rettore ha sottolineato anche la rilevanza dell’integrazione dei saperi. “Abbiamo recentemente costituito il Siena Artificial Intelligence Hub, in collaborazione con la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, all’interno del quale sono state accolte una trentina di piccole e medie imprese provenienti da tutta Italia, le cui esigenze di ricerca e sviluppo si trasformano in sfide per la creatività delle nostre ricercatrici e dei nostri ricercatori. E sempre basato sull’integrazione dei saperi è, ad esempio, il Corso di laurea professionalizzante in Agribusiness, per il quale l’interesse degli studenti è crescente, professionalità che potranno sostenere le imprese agroalimentari della Toscana meridionale”.

“Accanto al contrasto alla pandemia – ha proseguito il rettore – la lotta al cambiamento climatico è l’altra grande sfida globale che ci troviamo ad affrontare: Siena ha già raggiunto da qualche anno la neutralità rispetto all’emissione di anidride carbonica in atmosfera. Quello che è un obiettivo globale, nella nostra provincia è stato già raggiunto; partendo dalle nostre attività di ricerca, abbiamo coinvolto i principali attori istituzionali costituendo l’Alleanza senese per la Carbon Neutrality”.

“Gli ottimi risultati del nostro ateneo sono certamente legati alla bontà della docenza, ma anche al personale tecnico amministrativo – ha detto Daniela Bellucci, rappresentante del personale tecnico e amministrativo – Durante il momento più duro della pandemia il personale, attraverso lo smart working, ha dimostrato un incredibile spirito di adattamento alla nuova situazione, con un impegno superiore a quello dei vincoli contrattuali. L’ateneo si è dimostrato pronto alla nuova sfida digitale. Gli studenti e le studentesse hanno continuato le loro attività, e i ricercatori hanno potuto contare sul supporto necessario per i loro progetti. I docenti hanno trovato sia il supporto gestionale che quello tecnico per la didattica a distanza. Paradossalmente questo periodo di distanziamento sociale ha evidenziato come la collaborazione sia fondamentale per far andare il motore di una macchina che ha bisogno di tutti gli ingranaggi per funzionare. Noi chiediamo una maggiore attenzione alle funzione amministrative e di coordinamento, e la giusta valorizzazione di quegli apprezzamenti riconosciuti al personale coinvolto nel positivo raggiungimento degli obiettivi. E’ necessario incentivare l’esistente sistema di valutazione dei dipendenti con l’introduzione di criteri che effettivamente impegnino i responsabili a valorizzare il reale merito di ciascuno, non è più il tempo dei voti a numero come alle elementari. Noi vorremmo essere considerati un patrimonio su cui investire, ed essere ricompensati degli anni di servizio in maniera dignitosa. Siamo disposti ad esser responsabilizzati maggiormente con l’attribuzione personale di obiettivi chiari. Investire nella premialità vuol dire dare valore ai lavoratori, ed è fondamentale per dare alla pubblica amministrazione una veste diverse da quella “del carrozzone”. Quale occasione migliore di questa per rappresentare la necessità di un maggior rispetto per il nostro operato e la nostra aspirazione ad essere considerati un valore aggiunto del sistema ateneo. Ricordo – ha proseguito – che i nostri stipendi sono tra i più bassi nella pubblica amministrazione, e da troppo tempo non vengono adeguati al costo della vita. Il personale tecnico amministrativo di siena sta scontando alcuni noti errori del passato a livello di bilancio, a causa dei quali fino al 2025 i fondi risultano assai limitati e il welfare aggiuntivo quasi del tutto assente. Chiedo di tenere alta l’attenzione affinchè le misure governative relative all’emergenza pandemica, e tese a favorire il regolare svolgimento del lavoro, non finiscano con il generare una contrazione del diritto al lavoro, e non producano provvedimenti discriminatori che alimentino le tensioni sociali. Presidente la ringrazio per questi mesi, in cui è stato il nostro unico punto di riferimento” è la chiosa.

 

 

 



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