Approvata all’unanimità dal Senato Accademico dell’Università di Siena, nella riunione del 16 luglio, mozione per il riconoscimento dello Stato della Palestina.
“Dopo l’esecrabile attacco da parte di Hamas del 7 ottobre 2023, assistiamo impotenti e attoniti alla feroce rappresaglia dello Stato di Israele, che sta massacrando con inusitata disumanità la popolazione palestinese. Alla strage di una popolazione inerme causata dalle armi, si accompagna quella causata dalla distruzione di ospedali, asili, scuole e università, che uccide la speranza, perché nega a intere generazioni il diritto alle cure, a un’istruzione, a un progetto di vita e, quindi, a un futuro. Quello che sta accadendo, frutto di un passato di violenze, ha commosso il mondo, spingendo alla mobilitazione le opinioni pubbliche di molti Paesi, primi fra tutti gli studenti, compresi quelli delle nostre Università. È anche grazie a loro se in questo difficile periodo è stato riaffermato e più volte ricordato che le Università, in particolare le Università pubbliche, devono essere luoghi senza frontiere, autonomi, di formazione e ricerca, in cui si promuovono i valori del dialogo, della giustizia e in cui si coltiva e sviluppa un pensiero critico. Tutto questo in un orizzonte di convivenza pacifica. Appellandosi a questi valori, in precedenti prese di posizione le nostre Università hanno auspicato il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco. Noi pensiamo che questo non basti, perché il ritorno alla situazione precedente l’attacco del 7 ottobre 2023 perpetuerebbe solo una situazione di ingiustizia che non garantirebbe alcuna pace duratura. Il conflitto di questi ultimi mesi ha reso la prospettiva della pace ancor più difficile, rafforzando la voce di chi scommette sull’impossibilità di una coesistenza pacifica dei due popoli. Noi crediamo che i tempi siano maturi per un gesto concreto e che di questo gesto possano farsi promotrici le Università senesi, quali prime rappresentanti di una terra di pace e libertà, valori conquistati dalla lotta di liberazione, in Toscana particolarmente cruenta e per la quale molti suoi territori sono stati insigniti della medaglia al valore. Memori di questa storia, coscienti del proprio oneroso quanto nobile ruolo, consapevoli che non c’è prospettiva di vera cooperazione nella ricerca e nella formazione se non tra Università libere ed autonome, in territori sovrani, e di pace al di fuori di un accordo tra pari, ora più che mai, auspicano una chiara presa di posizione che indichi nella coesistenza dei due popoli in condizioni di pace e sicurezza l’unica prospettiva possibile. Ci appelliamo dunque al Parlamento e al Governo affinché l’Italia si unisca al gran numero di Paesi che, nel mondo, riconoscono ufficialmente lo Stato di Palestina accanto allo Stato di Israele. Un’azione del genere avrebbe l’effetto di contrastare le tendenze estremistiche presenti in ciascuna delle due parti in conflitto: quella di chi, da parte palestinese, nega il diritto di Israele a esistere e quella di chi, da parte israeliana, auspica e dichiara che uno Stato Palestinese non vedrà mai la luce. Chiediamo a tutti coloro che condividono la nostra preoccupazione per la pace e la giustizia di unire la propria voce alla nostra nel sostenere questa iniziativa”.