Università per Stranieri di Siena, "Emergency in mostra": taglio del nastro per l'esposizione sui 30 anni dell'associazione

A Unistrasi la mostra che celebra i 30 anni di attività dell'Associazione umanitaria e che racconta le operazioni quotidiane della nave di salvataggio Life Support

Di Redazione | 4 Novembre 2024 alle 20:00

“Gino Strada diceva che non c’è forma più efficace e forte per protestare che aiutare chi ha bisogno di essere aiutato. E qui ci sono veramente le due anime di Emergency la concretezza dell’aiuto sanitario, del soccorso, ma anche la dimensione di protesta intesa nel senso più forte, più nobile: protestare contro il mondo com’è. La nostra Università, in altro modo, con altri mezzi e con un’altra prospettiva, la sente, la vede allo stesso modo. Noi lavoriamo, lo dico con le parole di Carlo Rosselli, perché “il mondo non si divida a frontiere e cannoni ma perché l’umanità sia l’unica patria”.

Presenta così il Rettore Tomaso Montanari il progetto “Emergency in mostra” all’Università per Stranieri di Siena, una mostra di manifesti realizzati da vari artisti per celebrare il trentennale dell’Associazione umanitaria e un’esposizione di foto attraverso cui si racconta quale è la situazione nel Mediterraneo, grazie ai salvataggi condotti in mare dalla Life Support.

“Noi crediamo che non sia un mondo da accettare così com’è e con i mezzi della cultura, delle lingue, della conoscenza, l’Università con il soccorso e la protesta concreta di Emergency, crediamo in fondo di fare lo stesso lavoro”.

Presente all’evento anche il responsabile sanitario della Life Support Roberto Maccaroni che ha raccontato le esperienze e le difficoltà vissute quotidianamente sulla nave di salvataggio di Emergency. “L’esperienza è un’esperienza che noi viviamo come una dicotomia, perché probabilmente è vero che esiste una verità di terra e una verità a bordo – spiega Maccaroni -. A terra ci sono i pensieri, ci sono le idee, le convinzioni, si cerca di analizzare nella maniera più razionale possibile come affrontare questo fenomeno. A bordo la maggior parte delle attività è costituita da emozioni e da un istinto, quello del salvataggio, per il quale non si può avere dubbi e quindi chiunque sta a bordo ha ben chiaro che cosa va fatto e che quello è il posto dove essere”.



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