Università per Stranieri di Siena incontra il figlio d'anima di Michela Murgia

Convegno famiglie e affetti queer, Alessandro Giammei, figlio d’anima di Michela Murgia, dialoga con la comunità della Stranieri. Montanari: "Michela Murgia ha vegliato su una comunità colpita, discriminata e violata in tanti modi"

Di Simona Sassetti | 10 Aprile 2024 alle 19:00

Nella seconda giornata del convegno internazionale e transdisciplinare organizzato dall’Università per Stranieri di Siena è stato Alessandro Giammei, figlio d’anima di Michela Murgia ad analizzare l’eredità della scrittrice scomparsa a causa del cancro. Un dialogo con con il rettore Tomaso Montanari e i molti docenti e studenti presenti per esplorare le trasformazioni delle dinamiche familiari e dei legami affettivi alla luce dei recenti cambiamenti sia a livello legislativo che a livello di rappresentazione culturale.

“Michela Murgia era un’amica personale e un’amica della nostra comunità – la ricorda così Montanari – che ha creato una comunità abitando suglia soglia dell’identità, usandola per includere e accogliere. Ha esercitato con la sua autorità e autorevolezza una protezione, ha vegliato su una comunità colpita, discriminata e violata in tanti modi. La missione della Stranieri è coltivare la stranezza, l’abitare sulle soglie, per un futuro in cui si vive per le identità, e non si muore per esse”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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