“Il mondo dell’italiano, l’italiano nel mondo” il tema scelto per il Convegno a cui ha partecipato anche il Presidente Sergio Mattarella
E’ la giornata odierna uno dei momenti più attesi dell’anno dei festeggiamenti per l’Università per Stranieri di Siena, che celebra il centenario della fondazione della Scuola di lingua italiana per Stranieri. L’appuntamento è stato celebrato con il convegno “Il mondo dell’italiano, l’italiano nel mondo“, in programma da oggi fino a sabato 11 novembre 2017, nell’Aula Magna dell’ateneo in Piazza Carlo Rosselli 27/28.
L’incontro si è aperto con i saluti istituzionali del Rettore, Pietro Cataldi, della Vice-Presidente e Assessora alla Cultura, Università e Ricerca della Regione Toscana, Monica Barni, e del Sindaco di Siena, Bruno Valentini. A seguire Massimo Palermo, Direttore del Dipartimento di Ateneo per la Didattica e la Ricerca; Marina Benedetti, Direttrice della Scuola Superiore di Dottorato e di Specializzazione; e Carla Bagna, Direttrice del Centro Linguistico dell’Università per Stranieri di Siena. Il primo intervento è stato affidato a Riccardo Campa, professore emerito dell’Università per Stranieri di Siena.
“Siamo un’istituzione che ha nel suo nome il richiamo alla condizione di straniero. Noi lo sappiamo: la condizione dello straniero è una condizione difficile ma privilegiata. Era straniero Dante mentre, esule, scriveva la Commedia; stranieri, e banditi, erano i partigiani dalla cui lotta antifascista sono nate la nostra libertà e la nostra Repubblica; e stranieri sono oggi, nell’attesa ancora speranzosa della legge sullo ius soli, milioni di immigrati che arricchiscono il nostro paese con la loro lingua, le loro tradizioni culturali e le loro esperienze umane. Il nostro nome fa sì che fra queste mura la definizione di straniero conceda questo privilegio a ciascuno di noi e agli studenti italiani, non meno a quelli in arrivo dai paesi più lontani. La condizione dello straniero è di chi costruisce ponti e non innalza muri; è del viaggiatore. Noi crediamo nei ponti, nei viaggi, nella generazione Erasmus e nell’uso dell’italiano come lingua veicolare fra studenti arrivati a Siena nell’ultimo anno da 108 paesi del mondo”. Lo ha detto Pietro Cataldi, rettore dell’Università per Stranieri di Siena nella relazione introduttiva della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2017–2018 a cui ha assistito e partecipato la ministra dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Valeria Fedeli.
“Un’istituzione in crescita. Siamo questo. Il numero degli studenti immatricolati è aumentato di quattro volte negli ultimi dieci anni: 188 nel 2008, 740 nel 2016 e verso gli 800 stiamo andando quest’anno; mentre i 500 iscritti di dieci anni fa sono diventati più di 2000”, ha proseguito il rettore. “Anche questa sede così spaziosa è divenuta in pochi anni troppo piccola a causa del nostro successo. Da pochi mesi abbiamo preso in concessione un prestigioso palazzo del Seicento, palazzo Il Prato, collocato ai confini del centro cittadino, sulla soglia di quelle mura e in corrispondenza di una porta, Porta Camollia, che guarda verso Firenze, cioè nella prospettiva antica di questo territorio, verso il mondo”.
Il rettore ha ricordato la scomparsa di Mauro Barni nel luglio scorso e ha annunciato che in primavera si svolgerà una giornata per ricordarne la figura e per onorarne la qualità umana e culturale; inoltre, entro la fine dell’anno accademico, l’aula magna dell’Ateneo porterà il nome di Mauro Barni.
La giornata è stata un’occasione per ammirare una selezione di manifesti conservati dall’Università per Stranieri di Siena, che costituiscono una delle serie più interessanti e preziose di tutto l’Archivio storico dell’ateneo senese. La rassegna spazia dal 1928 al 1937 ed evoca alcuni dei momenti salienti dei primi corsi senesi inaugurati da alcuni dei protagonisti della vita politica e culturale italiana, come Giovanni Gentile ed Enrico Corradini.
Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto partecipare al Centenario inviando all’Università per Stranieri di Siena una targa in ricordo di questa importante data.