Si intitola “Queer kinship. Affects, Families, Bonds” il convegno internazionale e transdisciplinare organizzato dall’Università per Stranieri di Siena insieme alle Università di Birmingham e Toronto che si svolge oggi e domani nella sede di Via dei Pispini. Tanti appuntamenti che analizzano in modo costruttivo gli argomenti legati alle famiglie queer per sviluppare una maggiore consapevolezza della varietà dei legami affettivi da una prospettiva multiculturale, transnazionale ed inclusiva, attraverso l’individuazione di nuove metodologie e pratiche critiche.
“Abbiamo organizzato questo convegno internazionale ed interdisciplinare insieme all’Università di Toronto e all’Università di Birmingham – spiega l’iniziativa la Docente di Lingua e Traduzione Inglese di UniStraSi Silvia Antosa -, il tutto nasce da un progetto di ricerca sul quale abbiamo iniziato ad interrogarci: sulle forme di relazione di affettività non normative, ovvero non legate al concetto tradizionale di famiglia. Un po’ sulla scia di quanto già Michela Murgia negli ultimi anni ci ha indicato nel suo lavoro, infatti domani tra gli ospiti avremo Alessandro Giammei (figlio d’anima di Michela Murgia) che parlerà con Tomaso Montanari e dialogheranno proprio rispetto all’eredità di Michela Murgia. Questa eredità la vogliamo interrogare attraverso prospettive disciplinari diverse: abbiamo storici, letterati, studiosi di sociologia e di studi culturali, questo proprio per cercare di creare un humus di pensiero che ci possa poi realmente interrogare rispetto a quanto sta succedendo in Italia oggi”.
Nonostante la crescente visibilità di forme diverse e plurali di legami affettivi che non rientrano nel modello normativo della “famiglia eterosessuale tradizionale”, numerose sono le forme di discriminazione che purtroppo ancora oggi si registrano anche dal punto di vista normativo e legale in molti paesi.
“L’idea è quella di capire non solo cosa sta succedendo in Italia e interrogarci su queste categorie oggi è fondamentale – aggiunge la professoressa Antosa -. Categorie non solo sul piano teorico, ma chi siamo e come ci poniamo rispetto ad una serie di sfide. Abbiamo anche giuristi tra i nostri relatori e tra le nostre relatrici e questo è un punto molto importante perché sappiamo bene che il diritto della persona passa innanzitutto dal rispetto dell’Art. 3 della Costituzione che chiaramente ci interroga e che ancora oggi, purtroppo, troppo spesso viene messo in discussione non tutelando ancora tutte le soggettività”.