La fornitura dei vaccini contro il Covid-19 della Pfizer alla Toscana ha subìto, questa settimana, un ridimensionamento del 36 per cento. Nonostante ciò, non ci saranno problemi per l’effettuazione della seconda somministrazione nei tempi previsti. Lo ha garantito l’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini, il quale questa mattina ha effettuato un aggiornamento sulla situazione delle vaccinazioni durante la seduta della commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd).
Bezzini ha spiegato che le dosi questa settimana sono state consegnate con qualche ora di ritardo e decurtate del 36 per cento. Ma la Toscana procederà regolarmente con le inoculazioni di richiamo, “perché in via precauzionale avevamo proceduto all’accantonamento di un terzo delle dosi, per utilizzarle per la seconda somministrazione”. Inoltre, quando la settimana scorsa si è venuti a conoscenza della decisione di Pfizer di ridurre l’invio delle dosi, “si è deciso di sospendere la somministrazione della prima dose da lunedì fino a domani, giovedì”. “Questo è stato possibile senza particolari disagi – ha detto l’assessore – grazie al portale di prenotazione che permette di avvertire tutti con un semplice sms”. In questo modo la somministrazione del richiamo è garantita in maniera regolare fino al 29 gennaio.
“Siamo poi in attesa di una nuova fornitura la prossima settimana che, seppure decurtata, ci consentirà di arrivare a fine febbraio”. Certo, ha proseguito Bezzini, “siamo preoccupati per la scelta di Pfizer e con le altre Regioni e con il governo nazionale stiamo prendendo un’iniziativa legale nei confronti dell’industria farmaceutica”. L’assessore ha spiegato che sono in corso riunioni per innescare eventualmente meccanismi di solidarietà nel caso che alcune Regioni rimanessero scoperte e avessero difficoltà a effettuare i richiami. “Oltre al problema della riduzione delle forniture – ha concluso – Pfizer ha dimostrato di avere problemi anche nella distribuzione che si è rivelata gravemente scoordinata, perché ci sono alcune Regioni che hanno ricevuto il 100 per cento delle dosi e alcune solo il 50 per cento”.
Anche l’assessore alle Politiche sociali, Serena Spinelli, è intervenuta in commissione Sanità e ha fatto il punto sulla situazione delle Rsa e sull’andamento delle vaccinazioni dei pazienti e degli operatori. Spinelli ha spiegato che, secondo i dati in suo possesso relativi al 18 gennaio scorso, gli ospiti positivi al Covid-19 riscontrati nelle residenze sanitarie assistite erano 865: 221 nella Toscana nord-ovest, 553 nella Toscana centro e 91 in quella sud-est. Gli operatori positivi erano invece 489 (165 nella Toscana nord-ovest, 235 nella centro e 89 a sud-est).
Quanto all’andamento della vaccinazione nelle Rsa, l’assessore ha ricordato che si è iniziato a fine dicembre scorso, che entro metà gennaio sarà completata la somministrazione della prima dose e che per la seconda si stima di finire entro febbraio ma forse anche prima. Attualmente è stata somministrata una quantità pari all’85,5 per cento dei vaccini disponibili. “Stiamo effettuando una mappatura delle 322 strutture esistenti in Regione – ha aggiunto Spinelli – per avere il quadro dettagliato della vaccinazione in ogni residenza. Ma non dovremmo avere situazioni in cui non si raggiunge la cosiddetta copertura di gregge, la risposta che stiamo avendo è molto positiva”. Sono state anche effettuale le vaccinazioni degli ospiti residenti nella strutture assistite per disabili.
Per quanto riguarda la vaccinazione dei grandi disabili non ospitati in struttura l’assessore, rispondendo a una domanda a proposito del presidente Enrico Sostegni, ha detto “di concordare con l’assessore alla Sanità sull’opportunità di accelerare sulla loro immunizzazione” e quindi “sull’opportunità di inserirli in calendario assieme alla prima categoria in lista per le vaccinazioni, quella degli ultra-ottantenni”.
Sostegni, a fine seduta, ha espresso soddisfazione “per il fatto che la campagna di vaccinazione riesca a proseguire correttamente”. “Ritengo importante – ha commentato il presidente della commissione Sanità – che si sia deciso di procedere rapidamente all’immunizzazione dei cittadini più fragili”.