Vaccini personalizzati a mRNA: arruolato alle Scotte di Siena il primo paziente in Italia con tumore squamoso della cute

Lo studio clinico è stato avviato al Centro di Immuno-Oncologia (CIO) dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

Di Redazione | 18 Dicembre 2024 alle 19:00

Vaccini personalizzati a mRNA: arruolato a Siena, all’ospedale Santa Maria alle Scotte, il primo paziente in Italia con tumore squamoso della cute. È stato infatti avviato al Centro di Immuno-Oncologia (CIO) dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, diretto dal professor Michele Maio, ordinario di Oncologia Medica all’Università di Siena, lo studio clinico di fase 2/3, randomizzato, multicentrico con V940, vaccino personalizzato ad mRNA, in combinazione all’anticorpo anti-PD-1, pembrolizumab, verso terapia standard, in pazienti affetti da carcinoma squamoso della cute localmente avanzato ed operabile.

«Il tumore squamoso della pelle – spiega Anna Maria Di Giacomo, professore associato di Oncologia all’Università di Siena e responsabile del Centro di sperimentazioni cliniche di fase I/II del CIO – è un tumore molto frequente che ha la tendenza a recidivare anche dopo la chirurgia eseguita con intento radicale. Lo studio avrà pertanto l’obiettivo di ridurre il rischio di recidiva, anche nei pazienti che hanno una malattia già con metastasi ai linfonodi locoregionali. Il trattamento – prosegue la professoressa Di Giacomo – verrà somministrato pertanto con intento neoadiuvante, cioè prima dell’intervento chirurgico ed anche dopo la chirurgia radicale».

«Si tratta di uno studio importante, recentemente attivato presso il nostro Centro di Siena – spiega il professor Maio – che ci fornirà ulteriori utili informazioni sulla strategia dei vaccini personalizzati, che abbiamo già utilizzato nel melanoma cutaneo e di cui attendiamo i risultati finali. Sempre nell’ambito dei nuovi vaccini terapeutici anticancro, avremo disponibile, a breve, un’ulteriore sperimentazione clinica in pazienti affetti da tumore testa-collo. Più complessivamente – conclude Maio – anche grazie a molti studi internazionali attivi presso il nostro Centro, nel prossimo futuro arricchiremo ulteriormente le nostre conoscenze sul trattamento immunologico del cancro utilizzato già prima della chirurgia radicale in molti tipi di tumori».



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