“Una campagna vuota, l’unico progetto è stato quello della tranvia che ha ritirato dopo aver suscitato l’ilarità della città”
Si riscalda l’atmosfera in vista del ballottaggio del 24 tra il sindaco uscente Valentini e Luigi De Mossi: “De Mossi – attacca Valentini – non ha idee per la città, solo slogan vuoti contro di me e la sinistra. Quando abbiamo predisposto il nostro programma, ci siamo dati un principio chiaro: concretezza. Vuol dire progetti già finanziariamente coperti, assicurati dal bilancio risanato. Saranno interventi nati dall’ascolto dei cittadini. Per questo quasi mi stupisco a leggere il programma di Luigi De Mossi: lo avete sfogliato? Avete mai ascoltato le sue proposte? Siete riusciti a capire cosa farà se riuscirà a diventare sindaco? Diversi i temi toccati, pochissimi – per non dire zero – le proposte concrete. Troviamo progetti già da noi effettuati o comunque pronti per essere realizzati, unite a quelle che lui considera mancanze alle quali però non propone alternative. Così è semplicistico e demagogico: nell’amministrazione reale è il “come” a fare la differenza. Diciamolo chiaramente: il cuore del suo programma non è tanto Siena quanto una battaglia ideologica contro di noi”.
“Guardiamo qualche punto focale dei suoi primi, eventuali, 100 giorni. Parla di “rimettere in moto una macchina istituzionale ferma da troppo tempo, nonché ridare autorevolezza alle Istituzioni e al primo cittadino”. Cosa significa nel concreto? Nulla. È solo l’ennesimo attacco a me a tutti coloro che ogni giorno lavorano per Siena. Ad esempio ieri, durante un convegno di professionisti sui temi della abitabilità degli edifici, De Mossi ha detto che per eventuali controversie giudiziarie sulle pratiche edilizie ci vuole un sindaco autorevole che parla con la Procura della Repubblica. Ma lui vuole essere un sindaco o continuare a fare l’avvocato?” prosegue il candidato del centrosinistra.
“L’unico progetto con la P maiuscola, che ha fatto sorridere esperti e cittadini, è la realizzazione della tranvia sotterranea come collegamento tra la stazione e lo stadio. Un progetto, questo, che De Mossi ha tirato fuori dal cilindro nei primi giorni di campagna elettorale, per poi rimangiarselo vista l’ilarità suscitata in città e travestirlo con una generica “alternativa al trasporto su gomma”. Oppure quando alza la voce sulla valorizzazione del patrimonio storico e archeologico, o ai parcheggi dell’ospedale gratuiti, alla guerra al degrado senza però menzionare azioni concrete, Luigi De Mossi si limita a fare una lista delle ovvietà senza avanzare soluzioni”.
“Insomma, il programma di De Mossi si può sintetizzare in poche parole: No a Valentini. Questo è ormai lo slogan ossessivo sul quale si basa la sua idea di città. La manifestazione concreta di chi sa di non avere un progetto, di chi ha basato la propria campagna elettorale sulle sfilate di personaggi nazionali che di Siena conoscono ben poco, di chi si vanta di non appartenere a nessun partito ma che sostanzialmente ne ha ben tre alle spalle, divisi su tutto ma non sugli obiettivi di potere. Lo dimostra il fatto che, non appena conosciuto il risultato del primo turno, sia corso a Roma per farsi dare la linea dai vertici della Lega, ormai il vero faro delle strategie di De Mossi” conclude Valentini.