Mozione del gruppo consiliare Pd per chiedere l’intervento del sindaco: “L’opera venga inserita nel piano triennale”
Continua a far discutere il caso del muro pericolante di Villa Patrizia in Via Fiorentina. Nei giorni scorsi è andata deserta l’ennesima asta per il complesso immobiliare.
Il Consigliere di minoranza Bruno Valentini con una mozione in Consiglio comunale ha chiesto alla giunta e al sindaco De Mossi di attivarsi prima possibile per inserire nel Piano Triennale delle Opere pubbliche la progettazione del rifacimento del muro pericolante di proprietà della società di Villa Patrizia, per rimuovere la situazione di disagio e rischio per la circolazione dei veicoli e dei pedoni nel tratto interessato di via Fiorentina. Tale intervento si rende necessario visto il protrarsi dell’incertezza sulla situazione della effettiva proprietà e tenuto anche conto dell’ordinanza sindacale 25/2017 che consente al Comune di sostituirsi alla controparte inadempiente, con successivo recupero della somma effettivamente spesa.
“Questa vicenda – si legge nella mozione – interessa la collettività anche per lo stato del muro di cinta perimetrale, che è transennato da anni, restringendo la carreggiata stradale di via Fiorentina per un lungo tratto. Nel 2015 la particella su cui insiste il muro è stata liberata dal pignoramento, per tentare di agevolarne il ripristino, ma il perdurare dello stato di insolvenza ha comunque causato il trasferimento dell’intera proprietà all’ufficio fallimentare, che finora non è stato in grado di provvedere all’intervento necessario. La situazione di disagio del traffico nell’area interessata continua a persistere e col tempo le condizioni del muro degradano progressivamente”
“Il 19 aprile 2017 – continua il testo – fu adottata l’ordinanza sindacale n.25, a fini di pubblica incolumità, relativamente al muro di contenimento pericolante, ordinando all’Amministratore Unico della Gestioni Hotel Villa Patrizia s.r.l., di provvedere all’esecuzione di approfonditi controlli da parte di un tecnico e di una ditta qualificati e conseguentemente programmare i lavori di ripristino e consolidamento delle condizioni di sicurezza, trasmettendo al Comune apposita relazione tecnica asseverata che attestasse la cessazione del pericolo per persone o cose. La medesima ordinanza prevedeva che in caso di prolungata inottemperanza ci sarebbe stata una denuncia all’Autorità Giudiziaria ai sensi dell’art. 650 C.P e successivamente il Comune avrebbe potuto sostituirsi realizzando l’intervento, con integrale recupero delle spese a carico del destinatario dell’ordinanza. Nonostante le attese, il mancato esito positivo dell’asta ha fatto sì che l’ordinanza n.25/2017 rimanesse inevasa, Nel frattempo, comunque, l’Amministrazione Comunale ha acquistato il ponteggio già allestito, al fine di monitorarne la sicurezza. L’intervento risolutore non può che essere la ricostruzione del muro pericolante per una lunghezza di circa 50 metri, il cui costo è stato stimato in circa 70mila euro. Questo intervento deve essere prima possibile posto in essere da parte ed a carico del Comune, che si sostituisca legittimamente al soggetto proprietario, dal quale recuperare successivamente l’intera cifra, terminata o no che sia la procedura per l’aggiudicazione”.