Continua il botta e risposta tra il consigliere comunale ed ex sindaco di Siena Bruno Valentini e le associazioni di categoria Confesercenti e Confcommercio. Alla nota diffusa questa mattina, nella quale le associazioni hanno accusato Valentini di non aver valorizzato la rete distributiva cittadina durante il proprio mandato, è arrivata la risposta dell’ex sindaco, che di seguito riportiamo integralmente:
“L’ultimo intervento di Confcommercio e Confesercenti Siena cambia argomento e dal problema di come contrastare la volontà dell’attuale Giunta di aprire le porte in modo indiscriminato a nuovi super ed iper mercati, si passa alla ricostruzione storica su cosa si sia fatto durante il mio mandato in favore della rete commerciale locale. Un salto logico curioso perchè non so a quanti possa interessare adesso e soprattutto perchè rischia di distrarre l’opinione pubblica dal punto centrale, ovvero l’incertezza e le difficoltà dei piccoli negozi che potrebbero essere travolti dalla concorrenza di nuove grandi superfici di vendita. Come se le due Associazioni di categoria fossero in imbarazzo a criticare l’attuale Giunta, pur non potendo esimersi dal presentare un’osservazione contraria al Piano Operativo adottato. Per quanto riguarda i cinque anni che vanno dal 2013 al 2018, ricorderò alcune cose. Avendo ereditato un bilancio disastrato e sull’orlo del commissariamento, fu molto importante salvare i conti del Comune (ed i frutti si vedono anche ora perchè la capacità di spesa è fra le più alte dei capoluoghi della Toscana) senza aumentare le tasse locali per cittadini ed imprese. I flussi turistici crebbero in modo consistente, grazie anche alla rivitalizzazione del Santa Maria della Scala e ad alcuni eventi azzeccati, fra i quali la grande mostra su Ambrogio Lorenzetti e la gara internazionale Strade Bianche. Ma anche l’evento invernale sul vino, fra l’altro proposto proprio dalla Confcommercio. Fu positivo anche aver salvato la Fises, che una legge miope aveva condannato alla scomparsa, consentendo di mantenere uno strumento di finanziamento quasi unico in Italia proprio in favore delle piccole e medie imprese. Fatto, questo, che le due categorie conoscono benissimo visto che sono loro esponenti a guidarla. Esponenti che sono stati, poi, valorizzati in Fondazione MPS dove hanno potuto contribuire a mettere in atto provvedimenti e bandi che aiutano il tessuto economico locale. Sempre in chiave turistica, vorrei rammentare l’aver programmato il centro congressuale al Santa Maria della Scala (che l’attuale Giunta si è limitata ad inaugurare) e la nuova segnaletica turistica (idem come prima) che è stata pensata per estendere le visite a tutto il centro e non ad alcune parti. La recente delibera sull’estensione del contingentamento delle licenze di ristorazione in centro era in preparazione da fine 2017. Furono introdotti sgravi fiscali (3mila euro per tre anni) per le nuove attività artigiane o alimentari di alto livello che si sarebbero insediate nel centro storico. Fu organizzata una raccolta notturna dei rifiuti nella città murata (poi abolita dalla attuale Giunta) per rispondere alle specifiche esigenze di bar e ristoranti. Ed in generale ogni novità normativa od operativa fu accompagnata dalla concertazione preventiva con le categorie, come nel caso della estensione della ZTL nella Y storica e del potenziamento del trasporto merci con mezzi elettrici. Fu programmata la proroga del contratto con la Camera di Commercio per l’area ex Macelli di viale Toselli accogliendo la richiesta delle due Associazioni di non consentire l’ingresso di nuove grandi superfici di vendita. Infine, nonostante le difficoltà di bilancio, mantenemmo sempre l’impegno di destinare il dieci per cento della tassa di soggiorno incassata a nuove iniziative turistiche promozionali (fatto unico in Toscana), ascoltando i suggerimenti degli operatori del settore”.