Vandalizzato l'ingresso dello studio di Clet: "Siena merita rispetto scemo"

La risposta dell'artista: "Le porte del mio studio sono aperte, si può entrare dentro e discutere con me. Il mio lavoro non è indelebile, se qualcuno si prendesse la briga di provare a toglierlo scoprirebbe che non lascia segni permanenti. Siena non ti preoccupare, io cerco di darti la parte più intelligente del mio rispetto, quello scemo lo lascio agli imbrattatori"

Di Redazione | 26 Dicembre 2021 alle 15:28

Vandalizzato l'ingresso dello studio di Clet: "Siena merita rispetto scemo"

“Siena merita rispetto, scemo”. Non sono piaciuti a qualcuno i cartelli stradali “personalizzati” da Clet Abraham a Siena nei giorni scorsi. Semplici e divertenti adesivi che non hanno mancato di scatenare qualche polemica, fino a che non sono stati rimossi.

Non è bastato a taluni ignoti che hanno vandalizzato la porta dello studio dell’artista francese a Firenze, in via dell’Olmo, con scritte realizzate con le bombolette spray. Clet ha fotografato l’attacco vandalico subito postandolo su Facebook, dove afferma:  “Al di là del fatto che Siena merita anche un rispetto intelligente, e non solo un rispetto scemo, oggi ho ricevuto una bella sorpresa per le feste.Non credo che senza un “regalo” come questo, che è comparso stamattina sulla porta dello studio, sarei riuscito così facilmente a dimostrare come sono proprio coloro che mi accusano di vandalismo a dimostrare l’atteggiamento più distruttivo e tossico. Suppongo credano nel rispetto come ad un luogo comune, una tradizione immutabile e a senso unico, rabbiosa, violenta e chiusa”.

“Le porte del mio studio sono aperte, si può entrare dentro e discutere con me. Il mio lavoro non è indelebile, se qualcuno si prendesse la briga di provare a toglierlo scoprirebbe che non lascia segni permanenti. Lavoro all’aperto, non mi nascondo proprio perché credo nel dialogo, nel rispetto e nella capacità di mettersi in discussione”.

“SIENA non ti preoccupare, io cerco di darti la parte più intelligente del mio rispetto, quello scemo lo lascio agli imbrattatori”.



Articoli correlati