Ventisei sindaci della provincia di Siena confermano la fiducia a Fondazione Musei Senesi. “Resta per noi una leva a supporto del patrimonio culturale”. La lettera è a firma di Fabrizio Tondi, Sindaco di Abbadia San Salvatore, Fabrizio Nucci, Sindaco di Asciano, Riccardo Conti, Sindaco di Buonconvento, Fabrizio Nepi, Sindaco di Castelnuovo Berardenga, Andrea Pieragnoli, Sindaco di Casole d’Elsa, Marcello Bonechi, Sindaco di Castellina in Chianti, Claudio Galletti, Sindaco di Castiglione d’Orcia, Roberto Cottini, Sindaco di Cetona, Juri Bettollini, Sindaco di Chiusi, Luciana Bartaletti, Sindaco di Chiusdino, Alessandro Donati, Sindaco di Colle Val d’Elsa, Michele Pescini, Sindaco di Gaiole in Chianti, Silvio Franceschelli, Sindaco di Montalcino, Michele Angiolini, Sindaco di Montepulciano, Andrea Frosini, Sindaco di Monteriggioni, Maurizio Colozza, Sindaco di Monticiano, Davide Ricci, Sindaco di Murlo, David Bussagli, Sindaco di Poggibonsi, Francesco Guarguaglini, Sindaco di Radicondoli, Alessandro Starnini, Sindaco di Rapolano Terme, Andrea Marrucci, Sindaco di San Gimignano, Danilo Maramai, Sindaco di San Quirico d’Orcia, Francesco Landi, Sindaco di Sarteano, Giuseppe Gugliotti, Sindaco di Sovicille. Giacomo Grazi, Sindaco di Torrita di Siena e Roberto Machetti, Sindaco di Trequanda.
“Nei giorni scorsi abbiamo letto sui media locali la risposta dell’Assessore al Turismo del Comune di Siena, Alberto Tirelli, alla proposta di Fondazione Musei Senesi di inserire anche i musei del territorio all’interno del progetto di una card. Prendiamo atto delle scelte autonome dell’amministrazione senese, ma riteniamo che almeno sui servizi il territorio dovrebbe lavorare compatto, tanto più in settori come la cultura e il turismo. Se è vero che i comuni del senese hanno bisogno del Capoluogo è altrettanto vero che Siena ha bisogno dei comuni della provincia. Dire no alla Fondazione è come dire no ai comuni. E questa, per noi, è una scelta sbagliata di cui ciascuno si assume le proprie responsabilità. I Comuni del territorio, qui rappresentati dai sindaci firmatari del presente documento, ribadiscono la loro fiducia a Fondazione Musei Senesi, un progetto di sistema nato alla fine degli anni Novanta quando certo i presupposti economici ed istituzionali erano diversi, ma che rimane anche oggi una prospettiva di condivisione e valorizzazione comune tanto più valida nel segno dei tempi. Certo FMS ha dovuto, negli anni, riconfigurarsi rispetto all’assoluta riduzione delle entrate, ovviando con un abbattimento dei costi anche del personale che, per quanto minimo, ha mantenuto un’operatività continua a supporto dei musei e ha, con competenza e passione, innescato un percorso di riqualificazione dell’immagine istituzionale e di rilancio strategico dell’Ente che sta dando i suoi frutti.
“Basta ricordare, ad esempio, alcune delle iniziative portate avanti anche durante l’emergenza Covid-19: la challenge social “Al museo come a casa” rilanciata da tutti i portali specializzati; la raccolta fondi “Un biglietto per domani”, ancora in corso; l’appello al Mibact condiviso con gli altri sistemi toscani; la partecipazione di FMS in qualità di Consigliere nel Coordinamento toscano di ICOM, la massima autorità internazionale in tema di musei. Non dimentichiamo, poi, il grande lavoro a supporto dell’occupazione giovanile e della formazione: l’assegno di ricerca con l’Università di Siena sui temi dell’audience development; la partecipazione al percorso di Assessment “Human Capital Management” portato avanti dallo stesso Ateneo; l’attivazione del Servizio Civile Regionale per una ventina di volontari nei musei e i numerosi altri progetti che FMS ha in cantiere per i prossimi mesi. I musei che afferiscono a FMS raccolgono circa 700mila visitatori all’anno e lavorano intensamente con le comunità locali. Sono musei di piccolo calibro ma che dimostrano sempre, anche grazie al sostegno di FMS, un impegno costante nella loro programmazione culturale; undici di questi sono, inoltre, debitamente accreditati di rilevanza regionale (mentre stupisce che lo sia il Complesso Museale Santa Maria della Scala, privo di un direttore che risponda ai requisiti della Carta delle Professioni Museali)”.
“Per questo continueranno a portare avanti il loro impegno come hanno fatto fino a oggi. Resta l’amarezza di fronte al potenziale che il territorio potrebbe esprimere, anche attraverso FMS, nella collaborazione scontata e necessaria con la città capoluogo: una visione di complementarietà e sostegno reciproco che dovrebbe guidare la coscienza di ogni amministratore. Ma che, se non corrisposta, non impedirà certo ai nostri progetti museali, culturali e turistici, di proseguire con determinazione”.