“Mai come questa volta tutti i comuni della provincia di Siena sono contendibili. Noi ci sentiamo addosso la responsabilità di avanzare una proposta politica alternativa a quella uscente, che resta una politica fallimentare”. Così il deputato di Fdi Francesco Michelotti ha dato il via alla campagna elettorale, mettendo a segno il primo passo: avere una sede che faccia da collante per i candidati sindaci dei comuni che andranno al voto. Al taglio della nuova sede del Coordinamento Provinciale di Fratelli d’Italia di Siena, oltre a Michelotti, era presente anche Tommaso Foti (presidente gruppo FDI Camera dei Deputati), i deputati Letizia Giorgianni e Salvatore Caiata. “Questo per noi è un momento importante. Inaugurare questa sede – ha aggiunto Michelotti – rappresenta il nostro radicamento sul territorio e la conferma che siamo un partito che cresce dopo un anno di importanti risultati”. Michelotti ha inoltre ufficializzato il candidato di Montepulciano Gianfranco Maccarone, oltre a commentare con grande soddisfazione la decisione di ricandidarsi per il terzo mandando da parte dell’attuale sindaco di Chianciano Terme Andrea Marchetti. “Il centrodestra è unito e pronto a vincere. Stiamo lavorando molto sui comuni sopra i 15 mila abitanti, e abbiamo vari profili. I risultati portati a Siena, sono la prova proprio di questo spirito di coesione che ci caratterizza”.
” La sinistra non si convince mai di nulla, ma questa è la nostra fortuna. Ogni volta che puntano su un cavallo questo non si qualifica alla gara. Se questo cavallo dovesse correre il Palio non vincerebbe mai” “. Queste le parole del presidente gruppo FDI Camera dei Deputati Tommaso Foti in merito alle critiche verso il Piano Mattei da parte delle opposizioni. Il piano è diventato legge e mira alla costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano. “Sulla conferenza con i Paesi africani bisogna fare una considerazione: in Europa gli abitanti sono 300 milioni, in Africa superano invece il miliardo. Fra vent’anni gli europei resteranno 300 milioni mentre in Africa saranno due miliardi e 400milioni. Dunque o si realizza una situazione in cui noi portiamo infrastrutture lì in cambio di materie prime che possono servire alle nostre economie o l’Europa sarà terra di conquistai “. Mentre su Ilaria Salis afferma: “La sinistra si è scatenata con il vicepresidente ungherese sperando di far saltare quell’asse che avrebbe consentito alla Ue di raggiungere la completa unità nel decidere di destinare risorse all’Ucraina. Ma pure stavolta gli è andata male”. Sulla protesta degli agricoltori ha affermato che il problema è europeo e che le contestazioni in Italia sono morbide perché il Governo è vicino agli agricoltori. “Ci sono dei problemi relativi alla Pac e ad un’impostazione ideologica del commissario europeo Timmermans – ha spiegato -, che hanno determinato una penalizzazione delle imprese italiane ed europee. Le criticità sono comunitarie e le contestazioni in Italia sono più morbide e limitate se rapportate a quelle di altri Paesi. Per cambiare occorre cambiare il colore politico della Ue”. Il parlamentare ha poi ricordato che il Governo ha fatto “molto per il settore”. “Sono stati messi a disposizione 800 milioni per l’acquisto di macchine agricole, 300 milioni per le imprese che erano in difficoltà. La quota di Pnrr destinata alla crescita dell’autonomia energetica delle aziende agricole è stata portata da 5 a 8 miliardi di euro”.