Non siamo disposti a firmare una cambiale in bianco a chi avrà l’onore di rappresentare questo territorio in Parlamento. In un momento così difficile per l’intera nazione, che si riflette in maniera estremamente pericolosa sulla nostra provincia, non si possono trascurare i problemi legati alla sicurezza che è alla base dello sviluppo economico e della salute –come si è visto nei momenti più tragici della pandemia con i servizi atti a mantenere il distanziamento sociale, il rispetto delle chiusure e le scorte ai vaccini.
Adesso è arrivato il momento di prendere contezza dei problemi del comparto sicurezza che, anche e soprattutto in questa provincia, opera con organici ridotti in strutture non adeguate – il pensiero va soprattutto alla sede della Questura e della Caserma Piave, al Commissariato di Poggibonsi e al Distaccamento PolStrada di Montepulciano.
In previsione di un autunno caldo sotto l’aspetto delle tensioni sociali che si creeranno inevitabilmente per la grave crisi economica, si deve tener presente che la vigilanza e la prevenzione stradale è pressochè assente su buona parte delle strade anche di grande comunicazione del territorio senese a causa degli organici ridotti all’osso e di alcune discutibili scelte. Lo testimoniano purtroppo i sinistri stradali anche mortali sempre più frequenti.
Discorso analogo può essere fatto per le stazioni e per la rete ferroviaria. E non si possono sottovalutare i prevedibili problemi di ordine pubblico e di criminalità che la crisi economica e sociale inevitabilmente andrà a provocare. Con questi organici – soprattutto nelle zone periferiche della provincia dove i Commissariati di Poggibonsi e Chiusi–Chianciano non riescono neanche a mettere in campo le normali pattuglie di prevenzione – non sarà possibile garantire la sicurezza.
E non si potrà per sempre ricorrere, come spesso è avvenuto, ai sacrifici degli operatori con doppi turni o con orari di lavoro straordinario retribuiti – tra l’altro – con emolumenti che sono addirittura al sotto della soglia della dignità. Ecco perché chiediamo impegni seri e concreti e siamo disponibili al confronto con chi si candida a rappresentare Siena e la sua provincia al Parlamento.