Soltanto qualche giorno fa i lavoratori e le lavoratrici di Telco Soluzioni digitali, 50 quelli dello stabilimento senese, sono scesi in piazza per protestare contro la l’incertezza che avvolge il futuro occupazionale. Ieri l’incontro convocato dalla prefettura di Firenze ma al quale, ancora una volta, l’azienda non si è presentata.
“Abbiamo fatto un passo in avanti rispetto a questa complicata vertenza, però ancora la strada è piena di ombre, perché l’azienda per l’ennesima volta non si è presentata al tavolo istituzionale convocato dal prefetto in Regione – spiega Samuele Bernardini, segretario Slc Cgil Siena -. Abbiamo fatto un incontro con il Prefetto e gli abbiamo spiegato l’importanza del lavoro che c’è sui territori e quale tipo di danno potrebbe creare alle comunità locali. Ovvero se si rompe un cavo fibra di un ospedale, non c’è nessuno che lo giunta, quello di una Questura o dei Vigili del Fuoco. Cioè tutte quelle che sono le centrali in capo a TSD ad oggi non hanno possibilità di lavorare”.
Mancano all’appello tre mensilità per i lavoratori Telco e manca ancora l’ufficialità della convocazione di un tavolo di confronto da parte del Governo. Nella speranza che l’azienda possa palesarsi. Mentre la speranza, quella di un futuro occupazionale, comincia a svanire.
“L‘azienda è come se non esistesse – sottolinea Bernardini -. I lavoratori che sono in carico all’azienda non possono utilizzare gli ammortizzatori sociali perché nessuno li apre e quindi è una situazione paradossale. Ma non c’è più tempo. Il Prefetto ha preso in carico la questione e mandato un’informativa al Ministero per far sì che il tavolo previsto per il 4 febbraio sia convocato urgentemente perché non c’è più tempo per questi lavoratori che sono allo stremo”.