Scatta il piano di riorganizzazione dell’Usl, appelli a Sindaco e Prefetto. Garantite le prestazioni minime e urgenti, senza mediazioni i medici verso lo sciopero
“Se aveste un infarto, vorreste essere soccorsi da un medico o da un infermiere?”. La domanda è volutamente provocatoria e viene dai rappresentanti sindacali dei medici di emergenza della USL Toscana Sud Est. “In realtà, non c’è una risposta giusta: è la domanda ad essere sbagliata! Medico ed infermiere sono figure complementari, e non interscambiabili, con formazione e compiti diversi”, spiegano i medici. Devono lavorare in TEAM. (LEGGI QUI: https://www.radiosienatv.it/tagli-al-118-senese-dall8-luglio-il-medico-scendera-dallambulanza/)
E parlano dei motivi della loro protesta. “L’azienda USL ha deciso di sostituire da ieri (Domenica 8 Luglio, n.d.r.) uno dei due medici che operano da ben 20 anni su Siena, quello sull’ambulanza delle associazioni di volontariato, con un infermiere. Una decisione unilaterale, presa a dispetto del fatto che, dati alla mano, proprio quella postazione è, fra tutte quelle della provincia, quella che ogni giorno fa più interventi di emergenza! Quella postazione copre oltre a Siena gran parte del territorio dei comuni limitrofi, ed una popolazione residente di quasi 100000 persone, senza tener conto dei flussi turistici. Questa riorganizzazione toglie un medico per far spazio ad un infermiere: non è così che si fa rete, non è così che si mettono i professionisti in condizione di collaborare per la salute dei cittadini”.
Ma perché questa scelta della USL? “Da tempo gli amministratori tentano di togliere medici dal territorio per sostituirli con altre figure, infermieri o volontari. La scusa (che non regge) è quella della carenza di medici; in realtà la zona senese è quella che ha meno carenze di tutte, ed i medici avevano coperto tutti i turni, pur al prezzo di qualche sacrificio. La realtà è che si pensa di realizzare un risparmio, sulle spalle dei cittadini. Avevamo proposto di sperimentare il modello infermieristico in affiancamento al mezzo medicalizzato, di soluzioni ne avevamo molte, ma l’azienda non ha voluto sentire ragioni. Anche la scelta del periodo è molto sospetta…”
In che senso? “Proprio a ridosso del palio di Luglio, e proprio nel passaggio di consegne fra un’amministrazione comunale e l’altra: insomma, una rivoluzione che si è cercato di far passare sotto silenzio sfruttando la particolarità del momento ed il temporaneo ‘vuoto di potere’”.
“Attraverso la proclamazione dello stato di agitazione, abbiamo voluto rivolgere un appello al Prefetto ed al Sindaco, perché esercitino le loro prerogative nell’interesse della salute dei cittadini: non siamo contro l’implementazione degli infermieri nella rete del soccorso, siamo contro la demedicalizzazione! Per rispetto dei senesi e delle contrade abbiamo aspettato a proclamare la nostra protesta che la festa del Palio si fosse conclusa, sperando in un ripensamento dell’azienda, ma adesso non possiamo aspettare oltre”.
L’auspicio è che con la mediazione delle autorità competenti si trovi una soluzione a questa complessa situazione, altrimenti i medici potrebbero scendere in sciopero. “Le prestazioni minime ed urgenti saranno comunque garantite, ma tutto quello che non è emergenza, compresa l’assistenza nell’ambito di manifestazioni pubbliche, non potrà essere assicurato”. A rischio il palio di Agosto? “Prima di pensare al palio dobbiamo pensare alla quotidianità: un solo medico per Siena e comuni limitrofi non è sufficiente a garantire la salute dei cittadini. Ci auguriamo che la ragione prevalga e che l’azienda faccia un passo indietro”.