Vinitaly, per il Consorzio Vino Chianti 5.000 assaggi in due giorni

Il presidente Busi: “Si respira aria di ripartenza. Bene mercato Stati Uniti, al palo Asia e Russia”

Di Redazione | 12 Aprile 2022 alle 13:00

Vinitaly, per il Consorzio Vino Chianti 5.000 assaggi in due giorni

E’ partita con grande slancio ed entusiasmo la partecipazione del Consorzio Vino Chianti al Vinitaly di Verona in programma dal 10 aprile fino a domani 13 aprile: sono stati circa 5.000 gli assaggi delle etichette portate dal Consorzio nei primi due giorni del salone internazionale del vino e dei distillati.

“Per noi questo salone rappresenta, finalmente, la ripartenza vera – commenta Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – dopo due anni di Covid è davvero importante essere di nuovo in presenza al Vinitaly, una fiera internazionale con operatori che arrivano da tutto il mondo. Le aziende del Consorzio vivono questi giorni con grande entusiasmo, si respira aria di ripartenza e di ottimismo. Il mercato in questi due anni non si è mai fermato, ma poter riallacciare i rapporti con i clienti e gli importatori ci dà un ulteriore slancio per la ripartenza”.

A Verona il Consorzio Vino Chianti è presente con 40 aziende, ognuna con un proprio desk, a cui si aggiunge un bancone istituzionale con oltre 250 etichette di vino Chianti, prodotte da un centinaio di aziende, e un altro bancone istituzionale con una cinquantina di Vin Santo del Chianti d.o.c. in assaggio. “Quest’anno – aggiunge Busi – abbiamo avuto un’ulteriore novità: l’angolo del merchandising con tutti i prodotti a marchio Chianti, un’iniziativa in cui crediamo molto. Numerose aziende ci hanno già fatto richiesta di capi brandizzati a cui a breve daremo riscontro. I prodotti sono già in vendita online, ma questa vetrina era troppo importante per non riproporre l’oggettistica e l’abbigliamento del Chianti”.

Questa 54esima edizione del Vinitaly è anche l’occasione per le aziende e il Consorzio di fare il punto sulla salute del comparto dopo due anni di Covid e con una guerra in corso alle porte dell’Europa. “Le aziende del Chianti hanno una grande forza – spiega Busi – la lentezza con cui sono arrivati i contributi promessi durante il Covid è stata, in molti casi, esasperante, ma i produttori sono andati avanti a testa bassa e siamo tutti convinti che questo possa essere un nuovo inizio di un percorso di crescita”. Per quanto riguarda la ripartenza dei mercati di sbocco del vino Chianti Busi afferma che “il mercato americano è ripartito molto bene, i consumi sono in costante crescita e la ristorazione è un asset brillante. Resta, invece, ancora ferma al palo l’Asia, perché alcuni paesi strategici come il Giappone e la Cina sono ancora chiusi per il Covid”.

Il mondo del vino guarda anche con preoccupazione anche alla situazione della guerra in Ucraina. “Il Consorzio – spiega ancora il suo presidente – aveva in programma due eventi in Russia, uno a Mosca e uno a San Pietroburgo, che ovviamente sono stati cancellati. Il mercato russo è molto importante perché pesa il 7-8% delle esportazioni di Chianti. Vedremo nelle prossime settimane quali saranno gli sviluppi e valuteremo come affrontare eventuali problematiche legate al protrarsi del conflitto. La situazione dell’Asia da una parte, ancora alle prese con il Covid, e della Russia dell’altra, ci obbligano a rivoluzionare le iniziative promozionali messe in campo dal Consorzio. Stiamo rimodulando il nostro programma dirottando le nostre iniziative verso altri mercati: a fine maggio, per esempio, saremo in America con un tour in tre città”.

 



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