Il caldo estremo e gli eventi meteorologici disastrosi di questi mesi con gelate, frequenti grandinate, trombe d’aria e piogge eccessive sulle coltivazioni sono il segno evidente dei cambiamenti climatici. Fattori che tagliano letteralmente le produzioni soprattutto per gli alberi da frutto, il miele e il frumento. Indenne però non resta il vino che secondo il primo monitoraggio di Vigneto Toscano segna un -20% di raccolta dell’uva.
“A livello quantitativo – spiega Letizia Cesani presidente di Coldiretti Toscana – l’aspettativa è in calo, per via dell’andamento climatico primaverile, il quale ha portato allo sviluppo di importanti fitopatie che creano difficoltà alla maturazione. Il calo regionale è di circa il 20%, anche se l’abbassamento delle temperature notturne delle ultime settimane ci fa pensare che possano venire fuori vini aromatici, fini ed eleganti”.
Calo della produzione, seppure di più lieve intensità, confermato anche a Montalcino, zona di vini di eccellenza con il Brunello e il Rosso. Una diminuzione che però sembra non preoccupare i produttori perché se la quantità sarà ridotta, al contempo la qualità sarà molto alta.
“Penso che sia un’annata buona, il comune di Montalcino non è stato toccato in maniera forte da eventi atmosferici, come la grandine, ci aspettiamo un calo di produzione di vino Brunello però la qualità sarà eccelsa” assicura Hubert Ciacci, produttore di vino Brunello e presidente di Coldiretti Montalcino.