Violentata e trovata in un bosco nel senese, in Tribunale il dramma di una migrante

Arrivata in Italia dopo numerose traversie e integrata da anni nella provincia di Siena, una giovane donna africana avrebbe subito nel 2019 violenza da un coetaneo, un fatto che l'ha traumatizzata facendo riemergere i fantasmi di un difficile passato

Di Redazione | 10 Gennaio 2023 alle 22:00

Violentata e trovata in un bosco nel senese, in Tribunale il dramma di una migrante

Un dramma e una dolorosa vicenda personale, segnata dalla disperata ricerca della libertà per sfuggire alla violenza, è sbarcata oggi al tribunale di Siena, protagonista una migrante africana da tempo nel senese e perfettamente inserita nel territorio e nel mondo del lavoro, che sarebbe stata vittima di uno stupro. Un fatto avvenuto, secondo chi accusa, nel 2019, e per cui è a processo uno straniero, conoscente e coetaneo della donna.

La donna, giunta in Italia dopo le numerose e tipiche traversie affrontate da coloro che scappano da certi paesi poveri e devastati dalla guerra cercando fortuna altrove, aveva trovato nella provincia di Siena un lavoro e una vita normale fino a quando non avrebbe subito la presunta violenza carnale. A seguito della quale ha avuto la forza di chiamare la Polizia che l’ha trovata e recuperata dopo una elaborata ricerca in un bosco nella provincia di Siena dove sarebbe avvenuto il fatto. Dopodichè è scattata la denuncia e sono partite le indagini dell’autorità giudiziaria per accertare quanto successo, sfociate infine nel processo.

In aula sono sfilati alcuni medici che hanno avuto in cura la donna e ne hanno ripercorso il trauma vissuto e il percorso terapeutico. La vittima della violenza ha dovuto affrontare un lungo periodo di cure seguita da psicologi e psichiatri, patendo uno stress post traumatico e una depressione che ha fatto riemergere i fantasmi di un passato pieno di dolore, tra l’allontanamento dal paese di origine dove è rimasta la figlia, il viaggio della speranza verso l’Italia, la ricerca dell’emancipazione e le difficoltà nell’integrazione. Oggi la donna ha ripreso in mano la sua vita ma è decisa ad ottenere giustizia. Il processo riprenderà a fine marzo con l’ascolto dell’imputato.

C.C



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