Sette anni di condanna per violenza sessuale: è la pena inflitta nel tardo pomeriggio di oggi dal Tribunale di Siena a un uomo di nazionalità africana accusato di aver stuprato una sua connazionale coetanea, nel 2019, all’interno di un casolare nella campagna del Chianti senese. La donna, avvicinata con una scusa dall’uomo, che la conosceva di vista, è stata condotta in macchina sul posto e violentata, subendo anche delle ferite al ginocchio.
Dopo essere riuscita a sfuggire al suo aguzzino, ha vagato nei boschi riuscendo a mettersi in contatto con le forze dell’ordine che, grazie alla geolocalizzazione, sono riuscite a recuperarla. La donna ha raccontato quanto successo fornendo gli elementi per individuare il suo aggressore, che è stato denunciato a piede libero. In seguito ai fatti, come diagnosticato dai medici, la vittima della terribile vicenda patì una forte forma di depressione e di stress post traumatico.
Il collegio presieduto dal giudice Fabio Frangini ha accolto la richiesta di pena del pm Serena Menicucci, la quale ha sottolineato nel corso della sua requisitoria come il racconto della donna fosse assolutamente credibile e riscontrato da numerosi elementi, tra cui il riconoscimento del luogo dove è avvenuto lo stupro. Tesi rigettata dalla difesa dell’imputato, per cui le ferite refertate alla donna non sarebbero state compatibili con la violenza addebitata all’imputato. Oltre ai 7 anni di condanna, il tribunale ha condannato l’uomo a risarcire la sua vittima con 30mila euro.