Nuovo anno scolastico e nuove iniziative all’Istituto Superiore Giovanni Caselli di Siena con la rassegna “Casellincontra“. Ad essere protagonista in questo primo appuntamento dell’anno è il tema della violenza di genere trattato dagli studenti con due cooperative sociali, Fiordaliso e Mason Perkins Deafness Fund, grazie alle quali è stato presentato l’ambizioso progetto di solidarietà “La Nona Casa” raccontato in modo itinerante in tutta Italia.
“Un’opportunità fantastica perché oggi a Siena ci ritroviamo con un’altra cooperativa, la Cooperativa Fiordaliso, che attraverso due suoi rappresentanti ha percorso in 31 giorni l’Italia a piedi, portando avanti la causa della violenza contro le donne – afferma Miriam Grottanelli de Santi, presidente dell’associazione Mason Perkins Deafness fund di Siena -. Un viaggio per continuare a parlarne e per raccogliere finanziamenti per creare quella che loro chiamano la “Nona Casa”, che è una casa che dovrà accogliere donne che hanno subito violenze possibilmente con minori”.
A Siena però è stato trattato un argomento in più grazie alla presenza della psicologa sorda Valentina Foa, vale a dire, quello della violenza sulle donne sorde.
“A Siena noi abbiamo aggiunto questo elemento molto importante – aggiunge Miriam Grottanelli de Santi – attraverso la collaborazione di una nostra collega sorda, la psicologa Valentina Foa: la possibilità di parlare a questi ragazzi non solo di violenza contro le donne ma di violenza contro le donne sorde che è un problema di cui non si parla tanto”.
Un tema non semplice ma che ogni anno le scuole vogliono trattare in modo efficace insieme ad esperti del settore toccando sempre corde diverse e stimolando la sensibilità dei giovani di oggi che saranno gli adulti di domani.
“Si affronta questo tema importante della violenza sulle donne. E se si affrontano temi di diritti, di uguaglianza, di accoglienza, che sono valori per noi sempre molto importanti – spiega l’obiettivo dell’iniziativa la professoressa dell’Istituto Caselli Silvia Celeghin -. Ci troviamo tutti i giorni a stare nelle classi con i ragazzi che sono provenienti da culture diverse, in ambienti diversi e quindi ci interroghiamo sempre sul modo di poter parlare a loro di questi diritti, di come è diversa la nostra società e di quanto sia importante ascoltare e accogliere le impressioni, le opinioni degli altri. E ora siamo proprio qui, con persone che sono titolate a farlo e che porteranno la loro esperienza in merito ascoltando i ragazzi”.