Un 25 novembre diverso da tutti gli altri quello che arriverà tra qualche giorno dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin. Una storia, l’ennesima, di femminicidio che si ripete e che segue sempre lo stesso “copione” e che purtroppo rappresenta la 105esima donna uccisa nel 2023 non per amore ma per il suo contrario. Da qui nasce il titolo del manifesto per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne “Se questo è amore, non voglio essere amata”, presentato questa mattina nella Sala dell’Aurora all’interno del Palazzo della Provincia, curato dagli studenti della 4° B del Liceo Artistico Duccio di Buoninsegna di Siena.
“Abbiamo realizzato collettivo di opere che rappresentano le vittime di femminicidio di tutti i tempi dagli anni cinquanta al 2014, ogni vittima viene rappresentata per come è stata aggredita, uccisa o violentata” spiega Carol Lazzerini, studente del liceo artistico Duccio di Buoninsegna.
Una mattinata in cui la Provincia di Siena e le Amministrazioni comunali hanno voluto lanciare la serie di iniziative in programma per il weekend prossimo del 25 novembre con eventi destinati a svolgere attività di sensibilizzazione continuando a lavorare in sinergia con gli altri enti, in una dimensione di rete con il territorio.
“La vicenda di Giulia ci ha risvegliato, eravamo come in un torpore, quasi abituati ai fatti che accadevano” nota Rossana Pallassini, consigliere provinciale. Non mancano momenti di emozione durante la conferenza, con la commozione da parte della consigliera provinciale che invita a seguire il messaggio della sorella di Giulia Cecchettin: serve una rivoluzione culturale e sociale per abbattere la piaga dei femminicidi. “Lei in poche parole ha scosso gli animi, tutti si sono sentiti chiamati in causa – spiega – va cambiata la cultura, partendo dalla scuola elementare, bisogna insegnare a rispettarci”.