Da poco più di un mese dall’avvio della campagna, in Toscana oltre 10.400 neonati hanno già ricevuto gratuitamente gli anticorpi monoclonali contro il virus respiratorio sinciziale.
“Siamo una delle prime Regioni in Italia a dare avvio a questa campagna di immunizzazione. Lo abbiamo fatto perché siamo convinti che la sanità pubblica non debba lasciare indietro nessuno e perché prevenire fa bene anche alla sostenibilità del sistema sanitario nel suo complesso” commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani.
“Stiamo seguendo attentamente gli sviluppi – commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini –. Siamo state tra le prime regioni in Italia ad annunciare la campagna, consapevoli del valore che avrebbe avuto per la salute dei neonati. Chiaramente il virus sta circolando anche quest’anno, ma a differenza di novembre del 2023 quando, appena iniziata la stagione, avevamo già avuto decine di casi gravi tra i più piccoli proprio a causa delle bronchioliti da virus respiratorio sinciziale, sono solo due al momento i piccoli presi in carico dal nostro sistema sanitario e che stanno ricevendo tutte le cure necessarie per guarire. Nessuno dei due aveva ricevuto l’anticorpo per prevenire la bronchiolite”.
Lo scorso anno in Toscana i neonati ricoverati per virus respiratorio sinciziale erano stati ottocento, tra cui in 160 avevano avuto bisogno della terapia intensiva. L’esperienza di altri Paesi europei che hanno iniziato a usare gli anticorpi monoclonali nel 2023, come la Spagna, attesta una riduzione nel numero dei ricoverati tra il 70 e il 97 per cento. Stesso risultato è stato ottenuto negli Stati Uniti, in Francia e in Lussemburgo, dove sono stati attivati ampi programmi di immunizzazione infantile.
“Oltre ai benefici sulla salute dei bambini, che è l’obiettivo primario di questa campagna, sono attesi vantaggi anche per il nostro sistema sanitario – aggiunge Bezzini -. Lo scorso anno il 60 per cento degli accessi ai pronto soccorso che riguardavano i neonati era a causa delle bronchioliti. Con la somministrazione degli anticorpi contiamo di dimezzarli, alleggerendo la pressione sui reparti”.
La campagna di immunizzazione dal virus sinciziale è iniziata a metà ottobre, dopo una serie di ritardi dovuti alla consegna del farmaco. “Essendo un virus stagionale era fondamentale partire il prima possibile. Sulle oltre diecimila somministrazioni fatte non abbiamo registrato eventi avversi importanti e i pediatri di libera scelta ed il personale delle neonatologie stanno andando avanti con l’immunizzazione – spiega Bezzini –. Li voglio ringraziare, insieme anche ai dipartimenti di prevenzione delle Asl perché sono stati i primi, insieme a noi, ad aver creduto in questa campagna. L’organizzazione, con tutte le complessità, non era affatto scontata ma ancora una volta hanno dimostrato di essere una vera risorsa per il nostro sistema sanitario”.