Partito in via sperimentale all’Università di Siena il progetto di lavoro agile o “smart working”
Più flessibilità nell’organizzazione del lavoro per conciliare vita professionale e esigenze personali: sono questi gli obiettivi del nuovo progetto di lavoro agile o “smart working” partito in via sperimentale all’Università di Siena.
Lo “smart working” è una modalità di lavoro flessibile che consentirà al personale tecnico e amministrativo dell’Ateneo di svolgere, su richiesta, l’attività lavorativa con meno vincoli legati alla postazione e agli orari di lavoro, centrata maggiormente sul conseguimento degli obiettivi concordati.
“Per lavorare bene – afferma il rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati – occorre serenità e benessere, sia nella vita lavorativa che in quella personale. Per questo vogliamo offrire al nostro personale l’opportunità di organizzare il proprio lavoro con modalità flessibili, che possano venire incontro a esigenze particolari e rendere più semplice affrontare le piccole difficoltà quotidiane. Le nuove tecnologie permettono di superare il concetto classico di postazione di lavoro e lo smart working può rappresentare uno strumento per gestire la vita professionale con maggiore efficacia e flessibilità”.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Amministrazione, il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) e le Rappresentanze Sindacali di Ateneo e va nella direzione già sollecitata dalle normative nazionali (Legge n. 124/2015 “Promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle Amministrazioni Pubbliche”, e la Legge 81/2017 che definisce le modalità della prestazione del “Lavoro Agile”). Coinvolgerà nel corso triennio 2019/2021 circa 90 dipendenti.
“Il Comitato Unico di Garanzia – spiega Maria Teresa Ferraro, presidente del CUG – con l’elaborazione del Piano di Azioni Positive, documento programmatico contenente azioni e progetti mirati a riequilibrare eventuali situazioni di disparità di condizioni fra uomini e donne che lavorano all’interno di un ente, ha voluto porre l’attenzione anche a quelle iniziative che possano favorire una diversa organizzazione del lavoro al fine di coniugare vita familiare e lavorativa. Questo progetto sperimentale rappresenta fattivamente un’iniziativa tesa all’equilibrio tra vita professionale e vita privata dei lavoratori dell’Ateneo, garantendo l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa attraverso la valorizzazione delle risorse umane”.
La modalità agile di lavoro ha la durata di un anno e prevede la possibilità per il dipendente di lavorare fuori sede 1 o 2 giorni alla settimana, scegliendo luogo e strumenti di connessione.
Nel primo anno di sperimentazione saranno 30 le posizioni di smart working attivate, alle quali potrà accedere tutto il personale tecnico-amministrativo contrattualizzato di qualsiasi posizione, secondo le modalità pubblicate nel bando in scadenza il prossimo 31 ottobre (https://www.unisi.it/ateneo/lavorare-unisi/servizi-utili/lavoro-agile).