Vivere a Radicondoli: circa 8mila euro di contributo

Scuola, pendolarità, università, affitto, minor costo energia grazie al teleriscaldamento. Il sindaco: “Una famiglia qui con due figli e due lavoratori fuori sede ottiene benefici diretti specifici grazie a WivoaRadicondoli”.

Di Redazione | 18 Luglio 2024 alle 7:30

Vivere a Radicondoli: circa 8mila euro di contributo

Contributi per scuola, pendolarità, università, affitto, minor costo energia grazie al teleriscaldamento. Tutto questo per un valore pari a circa 8.000 euro all’anno. E’ il vantaggio di vivere a Radicondoli, grazie al progetto WivoaRadicondoli sviluppato dall’amministrazione comunale.

Questi i risultati concreti per le persone che vivono in questo piccolo borgo della Toscana centrale, tra Siena e Firenze e a meno di un’ora di strada dal mare. Al 31 dicembre 2023 sono 441 i beneficiari di tutto il progetto WivoaRadicondoli per un valore economico complessivo di 1.447.000 euro.

“A Radicondoli, una famiglia con due figli e due lavoratori fuori sede ottiene benefici diretti specifici, grazie a WivoaRadicondoli – spiega il sindaco Francesco Guarguaglini – Entriamo nel dettaglio. Per esempio, c’è il contributo pendolari che può essere assegnato ad entrambi i genitori, per un totale di circa 1.200 euro. Ed ancora, c’è il contributo libri scolastici e abbonamento TPL per i ragazzi che frequentano le scuole superiori, per un totale di 800 euro annui. Abbiamo previsto da alcuni anni la borsa di studio per chi frequenta l’Università di Siena, 2000 euro. A questo si aggiunge il risparmio sul canone di locazione della casa di 300 euro, il contributo affitto per i primi due anni di 2.400 euro, il risparmio di 1.300 euro sul costo dell’energia perché il teleriscaldamento costa meno rispetto ad altre fonti. Il totale conta 8mila euro. Per una famiglia che ha un reddito di 40.000/45.000 mila euro sono estremamente importanti. Aiutano e non poco. Sono una integrazione concreta allo stato sociale e agli aumenti che in questi anni il nostro paese ha vissuto”.

A tutto questo si aggiunge la fibra ad alta velocità e l’incentivo per l’allacciamento. “Ci presentiamo come alternativa reale alla vita nelle città. Da una parte lo smart working, dall’altro la presenza di servizi su territori come i nostri, di incentivi nonché di una socialità importante e diffusa, di una vita cultura forte che lega le persone che vivono qui, sono i nostri plus – fa notare il sindaco – Le aree interne sono contraddistinte da piccoli comuni e da una migliore qualità della vita. Soprattutto, in molti di essi, permane un importantissimo valore aggiunte rappresentato dai rapporti sociali, dalla solidarietà e dalla vita di comunità spesso espletata nell’ambito delle associazioni del territorio (circoli, associazioni culturali, sportive, socio-sanitarie, ecc.) nelle quali i cittadini si identificano e ritrovano il senso dello stare insieme. Questa è l’offerta che i piccoli comuni possono mettere in campo unitamente all’accoglienza o a progetti inclusivi. In una parola benessere”.

Altro capitolo è quello dei trasporti. “Il tempo che si perde nel traffico per spostarsi intorno ad una città come Firenze spesso supera i tempi di trasferimento da un paese al luogo di lavoro – dice Guarguaglini – Nel nostro caso circa 30 minuti per raggiungere i centri più grandi della Val d’Elsa. Anche le scuole superiori e gli ospedali spesso si raggiungono in tempi rapidi 30/40 minuti e sono di indubbio valore. I servizi socio sanitari, sono sempre più delocalizzati verso le periferie e sono in rapida evoluzione con la nuova frontiera della telemedicina o del CUP in video call un progetto sperimentale finanziato da Regione Toscana che dovremo iniziare dopo l’estate”.

In prospettiva, allo studio nuovi aiuti per i proprietari di case per la ristrutturazione degli immobili. “Una misura che stiamo studiando è con Microcredito senese gestito dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, del quale siamo soci. Un altro canale possibile che per noi è la Fondazione Territori Sociali Alta Valdelsa FTSA – afferma Guarguaglini – Questo per capire se la loro vocazione per il sociale, con supporto economico dei Comuni, può attivare una forma di garanzia, magari legata ad una soglia ISEE”.



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