“Un ottimo esempio perché coinvolge gli ospiti accolti dal territorio senese in un’azione proficua della quale beneficia tutta la città”
Un’azione di valorizzazione dei beni comuni, in particolare dell’arredo urbano, nello spirito dell’integrazione sociale e della solidarietà internazionale.
Grazie all’iniziativa dei volontari dell’Auser Siena e al supporto della ditta “Cromology”, la quale ha offerto un kit di vernici, stamani uno dei tre gruppi di migranti che svolgono attività di volontariato nel territorio comunale ha iniziato un intervento di manutenzione alle panchine dei giardini della Lizza, dopo averne già svolto uno analogo al Parco delle Rimembranze.
Forniti di pennelli e colori, seguendo i consigli operativi di Enrico Galardini della ditta “Cromology” e coordinati dal personale tecnico comunale, pensionati e migranti lavoreranno fianco a fianco per ridipingere le parti sia in ferro sia in legno delle sedute.
Il sindaco Bruno Valentini si è recato all’appuntamento per esprimere a tutti i partecipanti il riconoscimento dell’Amministrazione comunale: “Sono queste le iniziative che, per quanto piccole, denotano la forza del nostro tessuto sociale. I progetti di inserimento rivolti ai profughi e ai richiedenti asilo nell’ambito delle politiche nazionali di accoglienza hanno bisogno del sostegno attivo dell’associazionismo e della società civile e questo ne è un ottimo esempio perché questi ragazzi, che non tolgono lavoro a nessuno, sono coinvolti in un’azione di riqualificazione dei beni collettivi della quale beneficia tutta la città”.
“E’ fondamentale che gli ospiti delle strutture del territorio senese – aggiunge l’assessore al Sociale, Anna Ferretti – trovino occasione per impegnarsi in modo così utile e proficuo. Apprezziamo molto l’impegno delle associazioni di volontariato che si sono messe al loro fianco e che permettono loro di vivere questa esperienza, in attesa di uno status giuridico, in modo proficuo per la comunità che li ospita e per loro, che così imparano anche un lavoro”.
L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Centro ricerche antropologiche e del Forum territoriale per la cooperazione internazionale di Siena.