E’ bastata l’ennesima manifestazione, questa volta di fronte allo stabilimento della Jabil di Marcianise (Caserta), per riportare incertezze sul futuro di Whirlpool, anche a Siena. La frase detta dal delegato Fiom-Cgil di Carinaro, in provincia di Caserta, durante il presidio contro i 190 licenziamenti decisi dall’azienda, è un fulmine a ciel sereno. Parla di voci, ma inserisce anche dettagli, Domenico Cammisa: “Circolano voci insistenti – afferma – che l’azienda voglia portare il magazzino in Inghilterra o Germania; un’operazione che dovrebbe prevedere la chiusura anche di alcuni stabilimenti in giro per l’Italia, si parla di Napoli, Melano, Siena“. “Abbiamo portato la piena solidarietà ai nostri colleghi della Jabil; sappiamo bene quello che loro stanno passando, visto che noi lo abbiamo già subito sulla nostra pelle nel 2015” dice Vincenzo Di Spirito, dipendente nonché delegato Fim-Cisl dello stabilimento Whirlpool di Carinaro, comune del Casertano ubicato a pochi chilometri da Marcianise. Il riferimento di Di Spirito è all’estate calda del 2015, quando l’Indesit cedette alla Whirlpool lo stabilimento di Carinaro e chiuse quello gemello di Teverola, che doveva essere oggetto di una reindustrializzazione mai avvenuta, la cui previsione era contenuta in un piano industriale che scade proprio a dicembre di quest’anno. “Quello che gli Jabil stanno vivendo, potremmo riviverlo anche noi tra poco”, ha detto Di Spirito.
Parole che sollevano, dunque, dubbi e incertezze sulla sopravvivenza degli stabilimenti Whirlpool in Italia, fra cui quello senese, ma che arrivano proprio dopo quelle settimane felici in cui anche ai nostri microfoni il capo del personale Filippo Villa parlava di “periodo positivo per lo stabilimento senese”. La fabbrica in viale Toselli, infatti, vista l’inversione di tendenza non interromperà i suoi ritmi e rimarrà aperta tutti i giorni lavorativi, facendo sapere ai lavoratori senesi del gruppo che nemmeno a giugno sono in programma “chiusure collettive”. LEGGI ANCHE QUI ( https://www.radiosienatv.it/whirlpool-riapre-la-fabbrica-rispettiamo-le-misure-ce-massima-sicurezza/ ). Anche perché è appena stato confermato un incremento di volumi di 52.000 pezzi per tutto il prossimo mese.
Intanto il coordinamento nazionale di Fim, Fiom, Uilm ha chiesto al Governo un’immediata riconvocazione del tavolo, “poiché – si legge nella nota stampa – le ultime comunicazioni aziendali non solo non indicano un ripensamento sulla sciagurata decisione di chiudere lo stabilimento di Napoli, ma fanno temere possibili ulteriori azioni di ristrutturazione a causa della caduta di mercato determinata dalla emergenza Covid-19. Fim, Fiom, Uilm ribadiscono che non accetteranno percorsi di ammortizzatori sociali che discriminino fra stabilimenti, poiché resta fermo l’obiettivo prioritario di scongiurare la chiusura di Napoli e di evitare il rischio di esuberi in tutta Italia. Anzi la richiesta sindacale sarà di subordinare qualsiasi eventuale aiuto di Stato al mantenimento di tutti i siti, alla tutela dell’occupazione e al rispetto dell’accordo del 2018 anche relativamente agli investimenti. Riteniamo giusto penalizzare fortemente la multinazionale, se persisterà nel proposito di delocalizzare la produzione di Napoli e le funzioni impiegatizie, in violazione degli accordi sottoscritti con sindacato e istituzioni a ottobre 2018. Oltre a scongiurare la chiusura di Napoli, è urgente concretizzare le promesse di reindustrializzazioni a Caserta, arrestare la continua delocalizzazione delle funzioni impiegatizie e completare gli investimenti nelle fabbriche italiane. Se il Ministero dello Sviluppo economico continuerà a non convocare il tavolo Whirlpool, verranno proclamate le mobilitazioni necessarie a richiamare Whirlpool e Governo alle loro responsabilità.